ANNO 14 n° 109
Nel centro storico quadri che hanno conquistato il pubblico dell'Ermitage
Profili: “Grazie al successo di Civita puntiamo a rilanciare l'intero territorio”

BAGNOREGIO - Nel centro storico di Bagnoregio la mostra di Achille Perilli, il più grande artista vivente del Novecento. “I miei quadri arriveranno su Marte”, sono le parole dell'artista che meglio rappresentano i suoi lavori sempre proiettati verso il futuro. 

L'esposizione ha riempito di colore le stanze del primo piano di Palazzo Petrangeli, via Roma 28, che insieme agli spazi di Vetrya costruiscono una narrazione davvero sorprendente dell'artista. Curata da Davide Sarchioni, con il prezioso contributo di Nadja Perilli, 'Achille Perilli Beyond' nasce dalla collaborazione tra Comune di Bagnoregio, Casa Civita, Vetrya, Fondazione Luca e Katia Tomassimi, Terra Media Lady Art. 

“Fino al 29 febbraio questa mostra punta ad accendere i riflettori sul centro storico di Bagnoregio, su cui stiamo attivando un lavoro di narrazione e promozione. Recentemente anche le telecamere di Easy Driver hanno portato su Rai Uno il cuore del paese e in molti stanno contattando Casa Civita per la realizzazione di future mostre. Si apre una fase importante che punta a rilanciare tutto il territorio e l'arte insieme alla cultura devono giocare un ruolo centrale. Invito tutti i bagnoresi a visitare la mostra di Perilli”. Queste le parole del sindaco di Bagnoregio Luca Profili. 

“Avere a Bagnoregio quadri che sono stati esposti in un museo come l'Ermitage rappresenta bene quanto il nostro territorio sia cresciuto e in che direzione siamo proiettati. Casa Civita è chiamata a sviluppare strategie e azioni per una crescita di area vasta, puntando ad aumentare la permanenza e quindi anche l'offerta di iniziative ed esperienze”, così l'amministratore unico di Casa Civita Francesco Bigiotti. 

Nelle sale di Palazzo Petrangeli si snoda un percorso variegato che affronta sinteticamente diversi e importanti momenti di ricerca, anche distanti nel tempo, ed esprime quella peculiare versatilità dell'artista individuabile nell'utilizzo di medium differenti, come la serie dei raffinatissimi lavori su carta degli anni Ottanta; alcune storiche sculture totemiche degli anni Sessanta, le cosiddette ”Colonne” ispirate a quelle romane antiche ma che, anziché essere celebrative, vi si snodano le sequenze graffite e immaginative dei “fumetti”; le ceramiche e le terrecotte degli anni Novanta con i “Bistorti”, elementi di un vaso accumulati uno sull'altro in maniera sbilanciata e senza un centro, e le “Argille”, tegole con geometrie a rilievo frutto di un'affascinante immersione nella materia primigenia. 

Le numerose tele più recenti, ora dai cromatismi accesissimi e brillanti, ora giocate sulle tonalità terrose degli ocra e dei marroni, evidenziano l'utilizzo incondizionato del colore che prende il sopravvento sulla forma. La superficie del quadro è determinata da una stesura cromatica compatta e pura dove alle “geometrie irrazionali” si sostituisce la bidimensionalità di un “tracciato topografico” analogo allo svolgimento in piano di una forma tridimensionale che risponde alle esigenze del colore.

Tanto nelle ceramiche e nelle terrecotte, quanto nei dipinti color “terra”, si riscontra un legame voluto con questo territorio dove Perilli e la sua famiglia vive da molti anni. Ad esse sono accostati alcuni lavori associabili alle esperienze del gruppo “Forma”, come “Paesaggio astratto” del 1947, recentemente esposto nella grande retrospettiva che il museo dell'Ermitage ha dedicato a Achille Perilli nel 2018, e “A di grande spazio” del 1951, insieme ad altre “geometrie” dei primi Novanta.

La sezione bagnorese è visitabile tutti i giorni, compresi festivi, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17.




Facebook Twitter Rss