ANNO 14 n° 114
Nascosero in casa due killer della
camorra, fiancheggiatori a processo
In tre alla sbarra: ospitarono Giovanni Tabasco e Gaetano Formicola

VITERBO – (b.b.) Ospitarono in casa i due giovanissimi killer della camorra che il 5 febbraio 2016 freddarono con un colpo di pistola in testa il 18enne Vincenzo Amendola, a processo.

Devono rispondere di favoreggiamento i tre proprietari di un casolare nelle campagne viterbesi, in cui nel marzo dello stesso anno gli uomini della squadra mobile guidati da Fabio Zampaglione scovarono e arrestarono i due super ricercati di Napoli.

È partito ieri mattina, di fronte al collegio del tribunale viterbese presieduto dal giudice Gaetano Mautone il processo a loro carico: si tratta di tre uomini di origine partenopea, parenti dei due 23enni arrestati per omicidio e occultamento di cadavere.

Dopo aver sparato in testa ad Amendola, Giovanni Tabasco e Gaetano Formicola sotterrarono il corpo in un terreno nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio. Poi si diedero alla fuga, arrivando fino a Viterbo.

Qui, secondo quanto contestato dalla Procura, vennero ospitati e nascosti alle forze dell’ordine da tre uomini ora alla sbarra. Tutti devono rispondere ora di favoreggiamento, rischiando una condanna fino a quattro anni di carcere.

Il processo entrerà nel vivo il 6 febbraio con i primi testimoni dell'accusa. 




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