ANNO 14 n° 110
Nascetti (Unitus): ''Il lago di Vico č in uno stato comatoso''
Reportage sulla Ferrero e la produzione intensiva delle nocciole riaccende i riflettori sull'uso dei fitofarmaci

VITERBO - ''Oggi il lago di Vico è in uno stato comatoso''. Lo dice Giuseppe Nascetti, direttore del dipartimento di Ecologia e Biologia dell’Università della Tuscia, nel reportage che il settimanale ''Internazionale'' ha dedicato nel suo ultimo numero alla multinazionale Ferrero e alla produzione intensiva di nocciole, con uno zoom particolare sulla Tuscia. La provincia di Viterbo, con 22mila ettari di arboreti, rappresenta infatti la principale area di produzione italiana. L'inchiesta giornalistica è stata presentata ieri sera a piazza San Carluccio nel corso di un incontro organizzato dal Biodistretto della Via Amerina e delle Forre. E già sta facendo discutere.  

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''L’aumento della produzione negli ultimi anni ha portato a una pesante eutrofizzazione delle acque, determinata dalla presenza di fosforo e azoto, che sono elementi costitutivi di fertilizzanti e pesticidi. Oggi il lago di Vico è in uno stato comatoso'', spiega Nascetti al giornalista Stefano Liberti, in merito allo stato di salute del bacino e sui noccioleti che lo circondano.

Rispetto alla totalità del servizio, che per quanto riguarda la Tuscia tocca argomenti già sviscerati dalla stampa locale, le dichiarazioni di Nascetti rappresentano forse la parte più interessante. In netto contrasto con quanto sostenuto di recente da Eugenio Stelliferi in una conferenza stampa: ''Bisogna smetterla di dire che il lago di Vico è inquinato per colpa degli agricoltori che usano i fitofarmaci'', aveva detto il sindaco di Caprarola e presidente della Comunità montana dei Cimini, annunciando azioni legali contro chiunque avesse lanciato ''facili allarmismi'' sull'argomento. E aveva continuato: ''Il territorio del lago di Vico e di tutti i monti Cimini è diventato un vero e proprio esempio a livello internazionale per via delle nostre colture di nocciole. Non lo diciamo noi: lo dicono i dati di salubrità dell’acqua rilevati dall’Arpa e dalla Asl, e lo dicono gli esperti dell’Università della Tuscia, che da anni ci sono vicini e studiano gli effetti della nocciolicoltura''. In quella occasione Stelliferi era accompagnato da Fabrizio Scialanca e Valerio Cristofori.

L’opinione di Nascetti - che, come ricorda Internazionale, ha condotto nell'area studi trentennali - è diversa:''Bisogna considerare produzioni più sostenibili - conclude dicendo al giornalsta di Internazionale -, ragionare insieme a tutti i soggetti interessati per portare avanti un sistema di sviluppo più in equilibrio con l’ambiente. Abbiamo parlato con la Ferrero qualche anno fa, per lanciare un progetto pilota con effetti meno negativi sull’ambiente, ma alla fine non se n’è fatto nulla''.




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