ANNO 14 n° 111
Movida, balletto di numeri sugli orari
Deroga per 7 attivitą o per tutte e 200? Il Comune frena, gli esercenti volano alto. Per ora l'intesa resta lontana

di Monica Di Lecce

VITERBO – Sulla movida si danno i ''numeri'': da un lato quelli degli orari di chiusura, dall'altro quello delle attività che chiedono il prolungamento dell'apertura sino alle 2.

Il tira e molla tra amministrazione comunale ed esercenti si gioca intorno a queste due coppie di numeri: 1-2 e 7-200. La prima è relativa gli orari di chiusura nei week-end: alle 1 dice il Comune, alle 2 vogliono gli esercenti, la seconda riguarda il numero delle attività a cui dovrebbe essere concessa la possibilità di rimanere aperte un'ora in più: 7 fino a un mese fa le attività del centro che avevano la deroga, 200, ossia tutte, la richiesta di esercenti e associazioni di categoria posta sul tavolo dell'assessorato allo sviluppo economico.

''Come si fa a dire che abbiamo spento la movida, che abbiamo spento la città per sette bar che ora devono chiudere all'una? - si domanda l'assessore Alessia Mancini – Credo che in queste settimane si siano alzati i toni e non per tutte le attività commerciali. Sette sono i bar che avevano la deroga a restare aperti sino alle 2, quattro nel quartiere San Pellegrino''.

L'assessore Mancini ricorda la proposta del Comune: ''All'incontro con esercenti e associazioni di categoria ho presentato una proposta di protocollo d'intesa che prevedeva per il centro storico la possibilità nei week-end di inverno di prorogare l'apertura sino alle 2 con queste modalità: alle 1 si spegne la musica, anche di sottofondo, e può continuare la somministrazione sino alle 2. Per la fascia fucsia (San Pellegrino e San Faustino), considerato il piano del commercio e vista l'area così sensibile anche a livello architettonico e per la sicurezza, avremmo previsto per l'inverno il prolungamento fino all'una. Per l'estate ci sarebbero state delle deroghe''.

Ma associazioni di categoria ed esercenti, come è noto, hanno alzato il tiro proponendo per tutti (sono circa 200 in totale le attività interessate) e nei week-end per tutto l'anno le 2 di notte, in cambio si occuperanno della sicurezza all'esterno delle attività con un servizio di vigilanza privata e della pulizia e del decoro urbano negli spazi antistanti.

''Con il piano del commercio – continua ancora l'assessore Mancini - si è cercato di dare una regola per il decoro e la sicurezza. La loro proposta ribalta tutto. A mio avviso hanno alzato un po' troppo il tiro''. Una posizione, la sua, che l'assessore non ha nascosto nel corso della riunione con gli esercenti: ''Sulla proposta, che ha ribaltato la questione, ho detto chiaramente loro di non avere questo margine di manovra che ho rimesso alla politica''.

La questione ora, infatti, è tornata in seno alla maggioranza che dovrà esprimersi, a meno che, nel frattempo, gli esercenti non siano disposti a firmare il protocollo proposto dall'assessore Mancini. Una ipotesi che al momento sembra impraticabile.




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