ANNO 14 n° 111
Morì dopo un'operazione alle tonsille a Perugia, assolti tutti i medici
Soddisfatta la difesa: ''Hanno sempre agito con scrupolo, correttezza e dedizione''

VITERBO – (b.b.) Morì tredici giorni dopo un’operazione alle tonsille all’ospedale Silvestrini di Perugia, assolti i cinque medici finiti alla sbarra per la morte dell’architetto viterbese Gino Pucciarelli.

Oggi la decisione del gip umbro: il primario di otorinolaringoiatria dell’ospedale Giampiero Ricci, la dottoressa Maria Cristina Cristi, il chirurgo Luigi Giuseppe Gallucci, l’anestesista Carla Monacelli e l’otorinolaringoiatra Paolo Pettirossi non causarono in alcun modo il decesso del 49enne.

Si archiviano così, con enorme soddisfazione delle difese, tutte le accuse mosse ai cinque medici dell’ospedale perugino dalla pm Gemma Milani, secondo la quale gli indagati avrebbero causato la morte dell’architetto per ''negligenza, imprudenza e imperizia'' dopo un intervento alle tonsille, consistito nel rimuovere anche adenoidi e parti molli del palato, per evitare a Pucciarelli di andare in apnea nel sonno. E soprattutto non avrebbero fatte rispettare le prescrizioni del digiuno preoperatorio al 49enne, che, alla vigilia dell’intervento sarebbe uscito dall’ospedale per andare a mangiare a casa della dottoressa e poi, con tanto di braccialetto da ospedale al polso, sarebbe andato a bere in un pub.

Gino Pucciarelli venne operato il 3 luglio del 2015 e morì tredici giorno dopo, dopo essere stato sottoposto ad un secondo intervento per un’improvvisa emorragia.

Oggi, a distanza di quattro anni da quella tragedia, per tutti i medici accusati di omicidio è arrivata l’assoluzione.

''La sentenza di oggi restituisce piena dignità a medici che hanno operato con scrupolo, correttezza e dedizione e sono stati ingiustamente bersagliati da una campagna mediatica scandalistica del tutto ingiustificata'' hanno dichiarato gli avvocati Maria Bruna Pesci e Giovanni Spina.




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