ANNO 14 n° 110
Morì dopo una caduta dal sollevatore, condannata la legale della casa di riposo
Dovrà risarcire i nipoti della vittima: l'anziana era ospite della struttura dal 2009

CAPRAROLA – (b.b.) Morì dopo una caduta dal sollevatore all’interno di una casa di riposo di Caprarola, condannata la legale rappresentante della struttura.

Per la donna, finita a processo con l’accusa di omicidio colposo, il giudice ha stabilito una pena – sospesa - a 4 mesi di reclusione e il risarcimento del danno a favore delle parti civili, i nipoti della vittima assistiti dall’avvocato Vincenzo Petroni, con una provvisionale di 20mila euro.

L’anziana, ospite della casa di riposo ''Nicolai Ferri Fratini'' di Caprarola dal 2009, morì nel luglio del 2013 a seguito di una caduta dal sollevatore poco prima dell’ora di cena: imbracata da un’assistente e da un’inserviente, sarebbe caduta a terra a causa del cedimento della maniglia dell’attrezzo. Sbattuta la testa contro la struttura metallica, venne trasportata in ospedale, ma morì dopo alcuni giorni di agonia.

''Era tardo pomeriggio – aveva spiegato in aula al giudice Elisabetta Massini una delle assistenti della casa di riposo – e stavamo mettendo la signora sulla sedia a rotelle per portarla nel salone comune e farla cenare. Ma all’improvviso, durante la manovra, il braccio in ferro della macchina ha ceduto. La donna è caduta a terra, sbattendo la testa. Era vigile – aveva sottolineato - ma aveva una profonda ferita alla testa. Perdeva sangue: abbiamo chiamato immediatamente i soccorsi e i famigliari. In pochi minuti è arrivata l’ambulanza che l’ha portata in ospedale''. Da cui però non è mai uscita.

Imputata per omicidio colposo la legale rappresentante della struttura, difesa dall’avvocato Cinzia Luperto, per cui ieri, a distanza di nove anni dai fatti, è arrivata la condanna.




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