ANNO 14 n° 88
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''Mio figlio è innocente, glielo leggo negli occhi. E i suoi non mentono''
Parla la madre di Andrea Landolfi, accusato dell'omicidio della fidanzata: ''La verità verrò fuori''

VITERBO – (b.b.) Andrea Landolfi è arrivato in aula scortato dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Regina Coeli. Maglione grigio, jeans scuri e una maglietta bianca: poco è rimasto del ragazzo che si è abituati a vedere in foto. Il sorriso sicuro e lo sguardo acceso hanno lasciato posto ad un’espressione persa, spenta.

A 30 anni è accusato di aver volontariamente ucciso la fidanzata Maria Sestina Arcuri, di quattro anni più giovane di lui, gettandola dalle scale di casa, e di non aver fatto nulla poi per soccorrerla. Omicidio e omissione di soccorso è quanto gli contesta la procura di Viterbo.

''Ma mio figlio è innocente. E la verità verrò fuori''. Non ha dubbi mamma Roberta, presente ieri in aula assieme alla figlia minore e ad altri famigliari, di fronte alla Corte d’Assise. ''E’ molto provato. Ci siamo abbracciati e mi ha detto di tenere duro. Lui sta combattendo e lo farà fino a che tutti capiranno che è innocente. Io lo so, glielo leggo negli occhi. E i suoi non mentono''.

Per i famigliari del giovane, in carcere dallo scorso 25 settembre, Maria Sestina sarebbe caduta accidentalmente dalle scale dell’appartamento della nonna di Andrea, a Ronciglione, nella notte tra il 3 e il 4 febbraio: ''E’ stato solo un tragico incidente'', ''una disgrazia'', spiega la sorella di Landolfi. ''Mi manca e ho paura per lui. Amava Maria Sestina, avevano dei grandi progetti insieme. Non avrebbe mai potuto ucciderla’''.

E della sua innocenza ne è convinto anche l’avvocato Giacomo Marini, nominato difensore del 30enne, alla vigilia della prima udienza di Corte d’Assise: ''Il rito ordinario è stato scelto deliberatamente per dimostrare la sua innocenza: altri riti avrebbero impedito l’acquisizione delle prove che ci serviranno a dimostrare la sua posizione. Andrea è un buono, una brava persona, a cui hanno cucito addosso la maschera del cattivo, ma ciò non corrisponde a quanto ho avuto modo di conoscere durante gli incontri di questi giorni'' sottolinea il legale. ''E ricordiamoci che è incensurato''.

Presenti in aula, ieri mattina, anche i famigliari della 26enne, morta all’ospedale di Belcolle il 6 febbraio, dopo ore di agonia e un disperato intervento neurochirurgico.

''Il processo dirà se è innocente o colpevole – commenta l’avvocato Vincenzo Luccisano, rappresentante di parte civile - le prove si formano nel dibattimento, per ora abbiamo ciò che ha raccolto la procura. La ricostruzione della nonna, per cui i due ragazzi sarebbero caduti assieme, non è coerente rispetto a quanto emerso. Le lesioni riportate sul corpo di Maria Sestina sono incompatibili con un rotolamento dalle scale. È la consulenza stessa ad escluderlo: le prove scientifiche sono indiscutibili. Quel tipo di lesioni si realizzano solo cadendo da un’altezza senza difesa. O Maria Sestina si è buttata di sotto, e ciò è totalmente escluso, o qualcuno ce l’ha buttata''.



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