ANNO 14 n° 88
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''Medici e infermieri ridotti all'osso''
''La sanitą viterbese sta fallendo'', ieri il sit in di protesta dell'Usb al Belcolle

di Irene Minella

VITERBO – Come un cane che si morde la coda. Come in un circolo vizioso in cui tutti escono sconfitti, vittime di un sistema sanitario, quello viterbese, che zoppica oramai da troppi anni. Personale medico e infermieristico ridotto all’osso e con contratti precari, senza nemmeno la possibilità di ammalarsi, perché mancare al lavoro significherebbe privare la struttura sanitaria di una figura utile, quasi indispensabile, dato che non ci sono altri colleghi disponibili per ricoprire il suo posto. E poi dall’altra parte i pazienti che stanno perdendo fiducia nella sanità viterbese tra i pronto soccorso strapieni, la mancanza di posti letto e l’attesa, che a volte supera anche un anno, per una semplice visita medica.

Qui c’è di mezzo la salute e la vita professionale di molti viterbesi. Per queste ragioni, nonostante il pungente freddo e la pioggia, l’Usb (Unione sindacale di base) ha organizzato ieri mattina un sit in all’ingresso del laboratorio analisi dell’ospedale Belcolle di Viterbo. Una protesta per informare pazienti e, allo stesso tempo, spronare medici, infermieri e ausiliari a reagire per i propri diritti.

''Fallimento, questa è la parola adatta per descrivere la situazione della sanità viterbese e italiana in generale – spiegano in coro i rappresentanti Usb, Paola Celletti, Aurelio Neri e Elisa Bianchini -. La colpa è tutta delle scelte sbagliate della politica. Si sprecano migliaia di soldi per esternalizzare i servizi dall’ospedale, servizi che comunque risultano insufficienti e inadeguati per i pazienti. Per non parlare poi di quanto si spende al mese per gli affitti o per gli appalti alle ditte esterne. I tagli invece vanno tutti sulle spalle del personale medico e infermieristico. Sono 9 anni infatti che i contratti sono bloccati e che non si assume più nessuno dopo i pensionamenti. C’è stata una perdita abnorme di personale e le unità attualmente attive non sono sufficienti a garantire a tutti una basilare assistenza sanitaria''.

''Stiamo assistendo alla continua migrazione passiva degli utenti che preferiscono rivolgersi a strutture di altre regioni o province per essere curati – proseguono -. Nel Viterbese troppi i nosocomi o i reparti chiusi e Belcolle è allo stremo. Non è in grado infatti di accogliere tutta l’utenza della provincia dato che oramai è sprovvista di un’adeguata assistenza sanitaria''.

''Chiediamo dunque – concludono – una politica straordinaria di assunzioni per tutti i profili del servizio medico sanitario e una stabilizzazione dei contratti. Invitiamo inoltre medici, infermieri e ausiliari alla protesta in modo che loro in prima persona possano far sentire la propria voce in nome dei diritti non solo delle figure professionali che ricoprono, ma anche dei pazienti sempre più privati del diritto alla salute''.




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