ANNO 14 n° 89
''Ma quale ribaltone? Io sono stato tradito non loro''
Sgarbi replica a Petroni: ''A tentare di sfiduciarmi sono stati i consiglieri eletti nella mia lista che mi hanno messo in minoranza''

SUTRI - Il sindaco Sgarbi replica al segretario di circolo di Forza Italia, Vincenzo Petroni, che, in merito al cosiddetto ribaltone, gli aveva contestato il mancato rispetto degli accordi elettorali. Sgarbi in una nota indirizzata allo stesso Petroni e per conoscenza a Silvio Berlusconi e al capogruppo azzurro alla Camera dei deputati, Maria Stella Gelmini, ribatte così:

''Ribaltone? A Sutri l'ex vicesindaco Felice Casini non aveva più intorno a sé una maggioranza, tra tradimenti di consiglieri passati all'opposizione e una grande fragilità politica. E senza maggioranza non si governa! Da tre mesi avevo chiesto ai miei consiglieri di trovare una maggioranza solida che ci permettesse di governare, e non sono riusciti! Tre mesi. 'Ribaltone' è un termine usato da Vincenzo Petroni, che non corrisponde alla realtà. Ho semplicemente cambiato il vicesindaco, mentre la maggioranza che Casini ha sempre sostenuto di avere non è stata in grado neanche di eleggere il presidente del consiglio comunale che, naturalmente, io avevo lasciato scegliere a loro. Il ribaltone lo hanno fatto alcuni membri della precedente maggioranza, eletti con 'Rinascimento', la mia lista, e passati poi con l'opposizione, lasciando Felice Casini isolato. Io sono stato tradito, non loro'.

Parla chiaro Vittorio Sgarbi, deputato e sindaco di Sutri, che risponde alle accuse di illegittimità, che parlano di 'violazione degli accordi elettorali', mosse dal segretario del circolo di Forza Italia di Sutri, Vincenzo Petroni, circa l'operazione che nei giorni scorsi ha portato alla sostituzione del vicesindaco di Sutri e alla costituzione di una maggioranza certa.

'Io non rispondo di una lista fatta da Felice Casini. Io ho preso i miei voti come sindaco. Punto. E se l'amministrazione deve essere in balia dei capricci di Matteo Amori, passato all'opposizione, o di altri, finirà che me ne andrò io, che non ho nessun interesse personale a rimanere.

A tentare di sfiduciarmi sono stati i consiglieri eletti nella mia lista, che mi hanno messo in minoranza.

Prosegue, senza mezzi termini, Sgarbi: 'A Petroni dico che gli 'accordi elettorali', cui fa riferimento, erano subordinati alla garanzia della maggioranza. E che, a proposito, la maggioranza è stata fatta saltare dai 'suoi amici', con la loro fragilità politica, dimostrata nel tempo, con i loro comportamenti. Perchè, torna a ribadire, 'non si governa senza maggioranza. E ricordo a Vincenzo Petroni che, in un recente passato, fu il primo a scrivermi di aprire a Lillo Di Mauro, come posso facilmente testimoniare. Proprio lui parla di ribaltone, e di 'accordi violati' quando fu lui a suggerirmi di far entrare Lillo Di Mauro nella maggioranza, revocando l'incarico a Casini, per dare stabilità al governo cittadino?

Di Mauro garantisce quella maggioranza che non aveva Felice Casini'. Conclude Sgarbi: 'L'Italia va a puttane proprio per colpa di quelle persone fedeli agli amici e non al bene della città'.




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