ANNO 14 n° 89
Luisa Ciambella e Daniele Sabatini beffati dalla nuova legge elettorale

VITERBO - Non le sono bastati il risultato del Pd provinciale, che nella Tuscia ha ottenuto la percentuale più alta di tutta la Regione (25.1%), né le 8.000 e passa preferenze personali, che l’hanno fatta risultare il candidato più votato dopo Enrico Panunzi. Luisa Ciambella resterà molto probabilmente fuori dal Consiglio regionale per colpa di una legge elettorale - quella approvata alla scadenza del mandato di Zingaretti - che penalizza le province come Viterbo a vantaggio di Roma. Il suo stesso destino, a meno di clamorosi colpi di scena, toccherà a Daniele Sabatini di Forza Italia: anche per lui quasi certamente nulla da fare nonostante una prestazione assolutamente invidiabile.

Senza entrare troppo nei tecnicismi, tutto affonda le radici nel decreto presidenziale che, contrariamente a quanto si pensava, non prevede che, a fronte di quattro candidati in ciascuna lista, ne vengano eletti due (a prescindere dalla coalizione) con la possibilità di aggiungerne un terzo (sempre indipendentemente dalla coalizione) grazie al premio di maggioranza. No, non è così: per essere eletti in prima battuta serve infatti un quorum del 33 per cento, che nella Tuscia non ha ottenuto nessuno, neanche il Pd. Ragion per cui i voti che tutti credevano sarebbero potuti servire per il terzo consigliere, da decretare proprio in base al premio di maggioranza, sono risultati invece necessari a far scattare il primo del Pd (Panunzi). Questo vuol dire che adesso per eventuali altri seggi tutti gli altri candidati sono stati inseriti all’interno del collegio unico regionale di ogni coalizione, dove però, come recita la nuova legge regionale, non conta più la percentuale del partito, ma il numero dei voti assoluti. Tutto ciò penalizza terribilmente una provincia piccola come quella di Viterbo.

Ciambella e Sabatini quindi potrebbero essere eletti solo grazie a un enorme “fattore c”, ma come dice la prima, che ringrazia i suoi elettori per aver ottenuto oltre 8.200 voti di preferenza al primo appuntamento con una votazione importante e pressoché sconosciuta in provincia, “nella mia vita ho sempre contato sul lavoro e sul merito per cui la vedo brutta”.

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