ANNO 14 n° 89
''Liberi di informare''
Viterbonews24 propone gli articoli vincitori del premio ''A. Vismara'': il primo classificato č dello studente Francesco Lippolis del liceo ''Santa Rosa''

VITERBO – Gli insegnamenti del professore, giornalista e storico Alessandro Vismara non sono stati dimenticati. A dimostrarlo l’impegno e la bravura degli studenti del Liceo delle scienze umane e Liceo musicale ''Santa Rosa da Viterbo'' di cui Vismara è stato per anni docente e vice preside. A lui è dedicato, da oltre 30 anni, un concorso di articoli giornalistici che quest’anno ha visto la partecipazione di 20 studenti. Ognuno di loro ha redatto un articolo di giornale seguendo il tema proposto per questa edizione dalla commissione giudicatrice: ''La libertà di informazione''.

Viterbonews24 ha deciso di dare spazio agli articoli migliori che, lo scorso 26 maggio, hanno ricevuto i primi tre premi al concorso intitolato al professor Vismara. Quello che segue è l’elaborato di Francesco Lippolis, classe 4° AE, che ha ottenuto il primo posto.

''Liberi di informare''

Grazie alla Globalizzazione siamo sempre informati su ciò che accade ogni giorno nel mondo, ma cosa succede quando è il reporter a diventare la notizia?

Ultimamente sempre più giornalisti vengono aggrediti o intimiditi da persone che puntano a ledere la nostra libertà d’informazione per insabbiare così i propri atteggiamenti illegali, non serve tuttavia andare oltre oceano per assistere a tali episodi, come dimostrano le aggressioni subite da Valerio Staffelli, inviato di ''Striscia la Notizia'', da parte dei presunti spacciatori nei giardini pubblici di tutta Italia, o ancora, la famosa testata del leader del Clan Spada ad un giovane giornalista, che pur avendo un atteggiamento insistente, stava semplicemente svolgendo il proprio lavoro tentando di intervistare il signor Spada.

Ma questo fenomeno è un’esclusiva del nostro tempo?

A questa domanda ci risponde il Prof. Ricci, docente di Lettere e Storia presso il Liceo delle Scienze Umane di Taranto: ''Assolutamente no. La repressione della libertà di informazione è purtroppo sempre esistita. Ricordiamo per esempio la censura dei giornali in Germania durante il Nazismo, periodo in cui Il Regime di Hitler puntava a nascondere le atrocità commesse. In quel periodo infatti la maggior parte della popolazione tedesca non era al corrente di quanto accadeva agli Ebrei e alle altre minoranze deportate nei Lager, e chi tentava di divulgare tali informazioni veniva fucilato o peggio''.

Come crede che questa ''piaga'' possa essere estirpata dalla nostra società?

''Il problema nasce all’origine, perché se un uomo commette un reato è un criminale, ma se il popolo accetta tale comportamento in silenzio, è complice. Finché permetteremo che certe persone commettano reati fingendo di non vedere, la colpa sarà sempre la nostra. Il mio consiglio è quello di denunciare tali atteggiamenti e di prendere una posizione a riguardo, cercando sempre la giustizia in ogni occasione che ogni giorno facciamo, di fare guerra a chi tenta di ledere i nostri diritti senza avere paura delle ripercussioni. Perché un mondo più onesto è un mondo migliore''.

Cari amici, mi viene ora da chiedervi: dopo aver letto le parole del Prof. Ricci, cosa avete intenzione di fare? Seguirete il suo consiglio? O continuerete a vivere nell’anonimato, permettendo tutte quelle ingiustizie che ogni giorno subiamo e che nessuno denuncia? Prima di rispondere però, pensateci bene, perché è un grande impegno da prendere, ma il vostro aiuto contribuirebbe a migliorare questo mondo, lo stesso in cui un giorno vivranno i vostri figli.

Chiudo con la speranza che possiate scegliere bene, perché come dice il Prof. Ricci: ''Un mondo più onesto, è un mondo migliore''.

Francesco Lippolis, classe 4° AE

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