ANNO 14 n° 89
Foto precedente
Foto successiva
Lavoratore sfruttato si ribella, in tre lo pestano a sangue
La vittima č dipendente di un'azienda agricola. Quattro persone arrestate. Nei guai anche un imprenditore: per gli operai turni di 12 ore e una paga di pochi euro

VITERBO - (b.b.) - Sfruttamento del lavoro e un brutale pestaggio a scapito di un dipendente che avrebbero richiesto solamente di essere pagato per l’attività svolta.

Quattro misure cautelari agli arresti domiciliari sono scattate nelle ultime 48 ore a carico di un pastore sardo residente a Viterbo, accusato di aver approfittato dello stato di bisogno dei propri dipendenti, costringendoli a lavorare dodici ore al giorno per l’intera settimana e a carico di tre stranieri che avrebbero pestato brutalmente un dipendente di un’azienda di Gallese che avrebbe chiesto legittimamente di essere pagato.

CLICCA QUI PER VEDERE LA FOTOGALLERY DELLA CONFERENZA STAMPA IN PROCURA

Su di loro l’accusa di sequestro di persona e lesioni gravi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il dipendente della ditta - senza regolare contratto - avrebbe incontrato in un bar del paese il proprio datore di lavoro per essere pagato. Dopo il suo ''no'', sarebbe stato seguito all’uscita da tre individui, caricato su un pulmino e poi brutalmente pestato.

''Non è chiaro se i tre soggetti fossero suoi colleghi di lavoro, dipendenti della stessa azienda'' ha spiegato il procuratore capo Paolo Auriemma. ''Così come non è chiaro se ad ordinare il pestaggio dell’uomo sia stato l’imprenditore o i tre abbiano agito di propria iniziativa''.

Gli arresti domiciliari a carico del pastore viterbese per il reato di sfruttamento del lavoro sono scattati questa mattina, mentre per i tre soggetti stranieri di Gallese, il cui fascicolo è in mano al pm Franco Pacifici, ieri mattina. Le ordinanze sono arrivate a distanze di poco più di 15 giorni dall’arresto del taglialegna di Acquapendente, che avrebbe sfruttato alcuni richiedenti asilo nei boschi.

''Sono importanti risultati quelli raggiunti nell’ambito della tutela del lavoro - ha commentato il procuratore capo Auriemma - è il tutto è possibile grazie alla sinergia tra le varie forze di polizia''.

Facebook Twitter Rss