ANNO 14 n° 115
''La ragazza che amava i girasoli. Negli orizzonti di Maria Chiara Segato''
Domani alla parrocchia del Murialdo la presentazione di un libro di don Angelo Bissoni e Geltrude Profili

VITERBO - Domani 27 dicembre al teatro della parrocchia di San Leonardo al Murialdo (ore 17.30) si terrà la presentazione de ''La ragazza che amava i girasoli. Negli orizzonti di Maria Chiara Segato'', un libro scritto da don Angelo Bissoni e da Geltrude Profili che racconta la storia e l’esperienza di una ragazza la cui vita in una fredda mattina di dicembre di dieci anni fa (era il 22 dicembre 2009) veniva interrotta a causa di un assurdo incidente d’auto. Mariachiara aveva appena ventisette anni. Era una ragazza che lavorava per promuovere, sostenere e diffondere nuove pratiche di convivenza e alternative forme di sviluppo che tenessero conto della persona, dell’ambiente e del territorio.

Il libro ripercorre le sue tappe esistenziali, in particolare dalla nascita dell’Associazione Arnies, di cui Maria Chiara è stata fondatrice e presidente. Un’associazione impegnata nel campo della solidarietà, della cooperazione decentrata e della promozione dello sviluppo sostenibile o, per dirla oggi con le parole di Papa Francesco, dello sviluppo integrato. Attraverso l’Arnies, Maria Chiara promuoveva interventi volti a dare speranze e riaccendere sorrisi. L’obiettivo era quello di costruire un mondo migliore partendo dalle piccole comunità attraverso l’incontro, il dialogo, la condivisione delle proposte, la sperimentazione di buone pratiche locali, ambientali e sociali.

''Maria Chiara - si legge in una nota - costruiva giorno dopo giorno un mondo di amore, pace e rispetto per il prossimo. A tale proposito, dalle parole della mamma, l’autrice Geltrude Profili, emerge l’impegno di donne e uomini liberi, consapevoli e responsabili. Per questo bisogna realizzare in ogni angolo del Pianeta quelle condizioni senza le quali non sarebbe possibile vivere in comunità orgogliose delle proprie memorie, accoglienti, aperte, libere, rispettose e profondamente democratiche, dove le differenze culturali e religiose, una volta ridotte a sintesi mediante la partecipazione e la condivisione, rappresentano sul piano dei comportamenti e dei costumi una ricchezza, un elemento di sicuro progresso materiale e civile''.




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