ANNO 14 n° 89
''La discarica di San Baccano ad Oriolo non č mai stata abusiva''

Riceviamo e pubblichiamo

ORIOLO ROMANO - La discarica di RSU di San Baccano a Oriolo Romano non è mai stata una discarica abusiva. Tale sito, operante secondo le normative antecedenti al D.LGS. 36/03, è stato chiuso nel 1987 e mai più utilizzato. Successivamente Oriolo ha conferito, in ordine cronologico, a Malagrotta, Cupinoro e infine Casale Bussi.

Fino alla data odierna, non abbiamo potuto conoscere nè il motivo nè il momento per cui San Baccano risulta inserita nel famoso elenco delle discariche abusive che sarà determinante per la procedura d'infrazione aperta dalla Commissione Europea nel 2003 che porterà alla sentenza del 2007. Tale situazione di confusione ci risulta prevalente almeno per i siti presenti nel territorio di Regione Lazio.

Al di là della procedura d'infrazione del 2003, possiamo evidenziare che le amministrazioni di Oriolo Romano si erano operate fin dalla chiusura della discarica per progettare interventi di messa in sicurezza e di bonifica di San Baccano (ovviamente, secondo la legislazione all'epoca vigente) senza ottenere finanziamenti da Regione Lazio, in maniera sempre endoprocedimentale, ai fini dell’ottenimento della certificazione EMAS.

Dopo l'avvio della procedura d'infrazione, l'amministrazione Carones ottiene un finanziamento da Regione per la realizzazione del piano di caratterizzazione. In tale attività il Comune coinvolge in tre conferenze dei servizi svoltesi nel periodo 2005-2008 oltre alla locale ASL, soprattutto ARPA e Provincia, che avrebbero dovuto svolgere attività di supporto e di controllo. Durante tali conferenze, si approva la caratterizzazione redatta, che tutti gli enti interessati, compreso il Ministero e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, considereranno valida fino al 2016. Successivamente, l'amministrazione comunale ottiene un secondo finanziamento per uno stralcio di bonifica del sito regolarmente appaltato e completato nel 2013.

Provincia, che addirittura esprime parere favorevole durante le succitate Conferenze dei Servizi conclusesi nel 2008, non emette mai l'ordinanza ex art. 244 del D.LGS. 152/2006, fatto che per la nostra legislazione ha provocato il paradosso per cui San Baccano, nonostante risulti nel famoso elenco dell'infrazione del 2003, non è mai stata dichiarata in nessuna occasione sito potenzialmente inquinante dall'Amministrazione competente.

La caratterizzazione approvata nelle Conferenze del 2005-2008 era stata svolta secondo la legislazione vigente al momento dell'avvio del procedimento, e cioè il D.M. 471/1999. Nessuno degli enti coinvolti richiede mai l'aggiornamento del piano ai sensi del successivo D.LGS. 152/2006.

Ad agosto 2016 chiediamo a ARPA di procedere a effettuare l'analisi di rischio sito-specifica come previsto dall'attuale legislazione. A ottobre, ARPA ci risponde che non può procedere perché a ARPA stessa non risulta nessun piano di caratterizzazione depositato.

Di conseguenza, insieme con Regione che stanzia le risorse, operiamo per la realizzazione di un nuovo piano conforme al D.LGS. 152/2006. Tale piano è approvato in conferenza dei servizi e attuato nel 2017. Gli esiti della caratterizzazione non permettono di definire il perimetro del potenziale inquinamento. Si procede quindi con ulteriori indagini a inizio 2018 che stavolta concludono definitivamente l'attuazione del piano di caratterizzazione. Successivamente, ARPA procede a svolgere finalmente l'analisi di rischio sito-specifica approvata il 9 luglio che dichiara il sito come non inquinate. Contestualmente, in base alle risultanze della caratterizzazione approviamo anche il progetto definitivo per la bonifica e inviamo a Regione Lazio la richiesta di finanziamento per complessivi euro 470mila, successivamente accordata.

Dal 2003 al 2016, mai il Governo dialoga con il Comune di Oriolo Romano per comprendere davvero la realtà della situazione, realtà per cui il sito di San Baccano non avrebbe proprio dovuto essere inserito nell’elenco delle discariche abusive. L’interlocuzione è avviata solo nell’autunno 2016, e, con il supporto di Regione e di un Commissario Governativo, permette la positiva conclusione dell’iter del sito nel giro di pochi mesi, con la chiusura della procedura di infrazione.

Finalmente il Governo ha riconosciuto in un convegno svoltosi a aprile scorso una serie di responsabilità diffuse che saranno affrontate caso per caso di concerto con tutti gli attori coinvolti.

A latere, possiamo far notare il particolare percorso del Comune di Oriolo Romano che durante tutte le amministrazioni che si sono succedute ha sviluppato e proseguito politiche di particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale. Nel 2008, uno dei primi della Provincia di Viterbo, Oriolo avviava la raccolta differenziata porta a porta, raggiungendo fin da subito percentuali superiori all'obbligo di legge del 65% (risultati 2018 80,1%), conseguendo una miriade di riconoscimenti sia a livello regionale sia a livello nazionale. Prima che le azioni #plasticfree diventassero diffuse, fin dal 2013 si è imposto a tutte le manifestazioni l'utilizzo di stoviglie biodegradabili. Tali azioni, unite con una molteplicità di interventi più piccoli e mirati, hanno determinato l'ingresso di Oriolo Romano nell'Associazione Comuni Virtuosi. Va da sé come tale vicenda abbia danneggiato un processo costruito con fatica e estremo impegno.

Alla luce di tali considerazioni, il Comune di Oriolo Romano intende intraprendere tutte le azioni volte a reintegrarne la dignità politica, richiedendo il riconoscimento agli enti preposti del fatto che mai l’ex discarica di San Baccano avrebbe dovuto essere inserita nella procedura di infrazione appena conclusa.

 




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