ANNO 14 n° 89
Investito, muore durante la riabilitazione
Ora la conducente dell'auto č finita in tribunale per omicidio colposo

RONCIGLIONE – Sarebbe stato investito da un’auto mentre camminava a bordo strada e, diverse settimane dopo, durante la fisioterapia all’interno di un noto centro di riabilitazione, sarebbe morto a causa di un trombo.

Ora a finire alla sbarra per omicidio colposo è la donna che il 25 gennaio del 2015 si trovava alla guida di quell’auto. La stessa che in aula sarebbe pronta a difendersi con una versione del tutto opposta a quella dell’accusa: ''Non ho colpito nessuno. Non ho sentito nessun urto, se non nel momento in cui quell’uomo è caduto addosso alla mia auto''.

Un malore, secondo la tesi della difesa, e poi la caduta del tutto accidentale contro il veicolo, che è costata a V.P. un politrauma importante esteso su tutto il corpo.

Al bacino, all’anca, alla rotula, alle gambe e soprattutto alla faccia: a riportare le lesioni più gravi lo zigomo e la parte superiore dell’occhio, completamente fratturata.

Sarebbero stati necessari diversi giorni di ricovero in ospedale per risolvere e riassestare le rotture, poi, per l’uomo il trasferimento nel centro di riabilitazione.

''Abbiamo cominciato a far deambulare il paziente il 5 marzo – ha spiegato una delle dottoresse che lo aveva in cura – poi una ventina di giorni dopo, il decesso''.

Più precisamente il 25 marzo del 2015. Per il giudice Silvia Mattei, il nodo da sciogliere è se ci sia stato un nesso di causalità tra il presunto investimento e la morte dell’uomo. A fare chiarezza è la stessa dottoressa: ''Quando lo abbiamo preso in carico dall’ospedale, i problemi legati all’incidente o alla caduta erano da considerarsi risolti. Anche perché altrimenti non sarebbe stato trasferito nel nostro centro''. Una testimonianza importante, che potrebbe alleggerire di fatto la posizione della giovane imputata, alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo.

A fine novembre altri testimoni, poi la discussione.




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