ANNO 14 n° 110
''Inserite i ceramisti tra i lavori usuranti''
L'appello viene dai medici ortopedici dell'ospedale di Civita Castellana

CIVITA CASTELLANA - I ceramisti vanno inseriti nei lavori usuranti. Un appello in questo senso viene dai medici ortopedici dell'ospedale di Civita Castellana, Antonio Remo Zezza, Paolo Giudici, Fabrizio Massai, Antonio Mariantoni e Antonio Occhionero che hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e ai segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil.

''Presso l’ambulatorio ortopedico dell’ospedale di Civita Castellana - scrivono -  eseguiamo ogni anno circa 4000 visite ortopediche. Lavorando nel distretto industriale ceramico, molti pazienti sono ceramisti in attività ed ex ceramisti in pensione. Quasi tutte le mansioni del ceramista, soprattutto nel settore dei sanitari, comportano una consistente e continuativa movimentazione manuale di carichi anche molto pesanti. Inoltre il lavoro viene svolto in condizioni di clima caldo umido con presenza di polveri sottili. Per questo quasi tutti i lavoratori sono soggetti a sviluppare silicosi polmonare e malattie degenerative articolari prevalentemente del rachide (spondiloartrosi ed ernie del disco), ma anche di altre articolazioni quali il ginocchio, le mani e le anche''.

''Dai 50 anni in poi altissima è la percentuale di lavoratori che è costretto a ricorrere a cure ortopediche, e la necessità di assentarsi dal lavoro cresce esponenzialmente - continuano i medici ortopedici - Riteniamo che sopra a 60 anni sono rari coloro che riescono a svolgere il lavoro con continuità ed efficienza, con disagi per l’impresa e costi per la società e lo stato''.

''Si sta discutendo di innalzare l’età pensionabile a 67 anni - scrivono ancora i medici nell'appello - I ceramisti sono una categoria rappresentata da pochi lavoratori su scala nazionale, e pertanto l’inserimento dei ceramisti tra i lavori gravosi o usuranti influirebbe in modo irrilevante nel bilancio generale. Riteniamo che costringere un operaio ceramista ad andare in pensione a 67 anni sia una scelta sbagliata, economicamente sconveniente, socialmente ingiusta ed aggiunge un rischio ingiustificato per la salute per la qualità della vita e le aspettative future di questi lavoratori''.




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