TARQUINIA – Cartellino rosso alla foce del fiume Marta, a Tarquinia Lido. A sanzionare senza possibilità d’appello il tratto di litorale della Tuscia è stata Goletta Verde di Legambiente, che ha controllato ventiquattro punti della costa laziale individuando ben quindici zone con una carica batterica superiore ai limiti consentiti dalla legge. Tutti a ridosso delle foci di fiumi e canali, che finiscono per inquinare anche gli arenili.
E’ andata un po’ meglio a Pescia Romana, dove sta passando un periodo di vacanza il governatore del Lazio Nicola Zingaretti con la moglie e le due figlie. Il cartellino alzato da Goletta Verde è stato, infatti, giallo. Un’ammonizione dovuta alla foce del fosso Chiarone, risultato sì inquinato, ma senza avverbi.
La maglia nera è andata alla provincia di Roma, dove sono stati eseguiti quattordici prelievi e ben dieci sono risultati “fortemente inquinati”. Si tratta delle foci del Tevere e del canale vicino al primo cancello a Ostia; il lungomare di Santa Severa; la foce del fiume Arrone, sul lungomare di Ponente di Fregene; le foci del canale Crocetta (Filadelfia), del canale Orfeo e del Rio Torto a Torvajanica; la foce del fosso Grande ad Ardea; la foce del fosso Cavallo ad Anzio e alla foce del porto canale Loricina a Nettuno.
Sette i campionamenti in provincia di Latina. “Fortemente inquinati” sono risultati quelli alla foce del torrente Longato a Torre San Vito (Gaeta), alla foce del Rio Recillo a Minturno e sulla spiaggia vicino al Rio Santacroce in località Gianola di Formia.