ANNO 14 n° 115
Infrastrutture, ''dagli slogan ad un piano reale''
Badini e Noi con l'Italia per trasformare Viterbo e il Lazio

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo dalla candidata alla Camera dei Deputati Plurinominale Lazio 2-01 Simonetta Badini:

Le martoriate infrastrutture laziali hanno bisogno come mai prima di un cambio di paradigma.

Partiamo dalla linea Roma – Civita Castellana-Viterbo: il previsto avvio dei cantieri per il raddoppio della tratta Riano Morlupo e Montebello Riano, attesi da anni, farebbe pensare a una svolta.

Eppure la criticità dei collegamenti resta alta e tutt’altro che risolta.

Viterbo paga ancora lo scotto di decennali politiche penalizzanti, che hanno scavato un solco incolmabile tra la Capitale e la Tuscia, relegando quest’ultima in una posizione periferica. Condannata a essere l’emblema dello squilibrio Roma-centrico di una regione, il Lazio, che non può permettersi altri ritardi nel risanamento di infrastrutture che incentivino il flusso del lavoro, delle merci e del turismo.

Gli interventi in atto rischiano di restare parziali migliorie incapaci di incidere sulla qualità generale dei trasporti. Nessun intervento di ammodernamento delle infrastrutture può infatti prescindere da una visione complessiva dei bisogni del territorio.

Ed è quest’ultima che è mancata nel Lazio, dove gli amministratori non hanno saputo ragionare in termini programmatici, con un risultato che è sotto gli occhi di tutti: energie e potenzialità non hanno modo di connettersi e finiscono per disperdersi.

Centri come Viterbo o Rieti, che paga lo scotto dalla sempre rinviata riqualificazione della Salaria, hanno tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento economico, turistico e culturale, ma restano isolati, bloccati nello sviluppo.

La stessa miopia politica è all’origine di un altro grande nodo irrisolto della viabilità laziale, ovvero il raddoppio della Cassia da Monterosi a Viterbo. Un progetto che ha visto la luce nel 1972 e solo nel 2010 ha trovato una forma definitiva: un’arteria a quattro corsie lunga 33 chilometri che transita all’esterno dei comuni di Sutri, Capranica e Vetralla.

Dopo il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente, dei Beni Culturali, delle Infrastrutture e dei Trasporti mancano il progetto esecutivo e i finanziamenti. L’appello dell’Ance perché la politica si faccia carico di compiere quest’ultimo passo decisivo non deve cadere inascoltato.

Portare a compimento l’iter amministrativo del raddoppio sarà uno degli impegni concreti per il territorio che i candidati, nazionali e regionali di “Noi con l’Italia” porteranno avanti insieme.

Dobbiamo colmare la distanza tra la Capitale e tutte le altre aree della regione, affinché il Lazio diventi un “unicum prospettico”, da ricondurre a una centralità strategica a livello nazionale.

 




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