ANNO 14 n° 114
L'arresto di Piergentili
Inflitti 5 anni e 4 mesi all'infermiere accusato di abusi su paziente sedata

VITERBO - E' stato condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione Giovanni Piergentili, 57 anni, infermiere nell'ospedale Andosilla di Civita Castellana, accusato di violenza sessuale ai danni di una paziente che stava smaltendo l'anestesia dopo un esame endoscopico.

L'uomo, sposato, padre di due figli, residente a Sant'Oreste (Roma) è stato invece assolto dall'accusa di possesso di materiale pedopornografico, trovato nel suo computer di servizio, e di peculato, un imputazione, quest'ultima che gli era stata contestata per l'uso improprio del Pc aziendale.

Il gip di Viterbo Franca Marinelli, che lo ha giudicato con il rito abbreviato, lo ha inoltre condannato all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualsiasi carica presso strutture sanitarie nazionali. Inoltre dovrà corrispondere alla parte civile, una donna di 38 anni, residente a Soriano nel Cimino, una provvisionale di 15mila euro. Subito dopo la lettura della sentenza, la donna che lo aveva denunciato e' scoppiata in un pianto dirotto.

Piergentili fu arrestato all'alba dell'8 marzo scorso dagli uomini della Squadra Mobile di Viterbo. Esattamente un mese prima, una giovane donna aveva presentato una denuncia nella quale sosteneva di aver subito violenza sessuale (palpeggiamenti nelle parte intime) mentre era ancora sotto l'effetto dell'anestesia in un ambulatorio dell'Andosilla. Aggiunse di essere riuscita a divincolarsi e a chiamare aiuto, tanto che l'uomo in camice bianco che stava abusando di lei si dileguo'. Nei giorni successivi, attraverso le fotografie dell'archivio del personale della Asl, indicò Piergentili come l'autore della violenza. Per lui scattarono quindi le manette.

Non appena la notizia dell'arresto dell'infermiere fu diffusa, altre tre donna si presentarono alla Squadra Mobile asserendo di aver subito episodi analoghi da Piergentili. Ma i fatto risalivano ad alcuni anni addietro e il reato era caduto in prescrizione. La loro testimonianza in giudizio è stata evitata dagli avvocati dell'imputato chiedendo il rito abbreviato.

Tutto il suo paese natale, Sant'Oreste, si schierò a difesa dell'infermiere. Quattro sindaci, quello in carica e tre suoi predecessori, scrissero una lettera al Capo dello Stato, sostenendo l'innocenza di Piergentili e accusando i magistrati di averlo sottoposto a una carcerazione preventiva lunghissima. I suoi amici organizzarono una petizione per chiederne la scarcerazione.

Ieri mattina, il Pm Renzo Petroselli, titolare dell'inchiesta, al termine della requisitoria, tenuto conto dello 'sconto' di un terzo della pena previsto per il rito abbreviato, aveva chiesto la condanna di Piergentili a 5 anni e 4 mesi di reclusione, integralmente accolta dal Gip. I legali dell'infermiere, che dalla scorsa estate è agli arresti domiciliari, hanno annunciato il ricorso in appello.

Facebook Twitter Rss