ANNO 14 n° 111
Imprese, 8 mesi di lavoro solo
per pagare le tasse
Una azienda media della Tuscia diventa ‘tax-free’ solo a Ferragosto

VITERBO – Continua a crescere anche nel 2019 la pressione fiscale esercitata sulle imprese italiane. Secondo quanto affermato da uno studio della Cgia di Mestre, questo dato è aumentato ancora dello 0,4% rispetto all’anno precedente, andando così ad appesantire ulteriormente il giogo fiscale.

Come riporta il sito ciociariaoggi.it, sulla scorta degli attuali dati economici a disposizione, se si possiede un’impresa a Viterbo occorre lavorare fino al 15 agosto solo per pagare le tasse e gli altri oneri. Con un tax rate del 62,6%, un reddito medio di 1574 euro, 228 giorni di lavoro per pagare i tributi e 137 liberi per accumulare invece il reddito, la città dei papi si trova al 89esimo posto in Italia di questa classifica ''dei tributi''.

Nel Lazio una situazione migliore si trova solo a Rieti, che si è piazzata in 71esima posizione con un tax rate del 61,1% e 223 giorni di lavoro utili per pagare le imposte. Alle spalle di Viterbo ci sono dunque anche Frosinone (102esima piazza) e Latina (in 121esima posizione), ma la situazione più difficile si registra addirittura nella Capitale: 135esimo posto su 137 totali.

Dal confronto con gli altri Paesi europei non emerge un risultato particolarmente entusiasmante: esclusa la Francia, tutti gli altri stati impiegano meno giorni dell’Italia per assolvere agli obblighi fiscali. ''La pressione fiscale per l'anno in corso è destinata addirittura ad aumentare, dopo cinque anni in cui ciò non accadeva – sostiene Paolo Zabeo dell’Ufficio studi della Cgia -.Senza contare che è necessario disinnescare le clausole di salvaguardia, altrimenti dall'inizio del 2020 subiremo un aumento dell'Iva da far tremare i polsi''.




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