ANNO 14 n° 111
''Impianto geotermico, la Regione ha depositato il ricorso al Tar''
Lo annuncia il consigliere regionale Panunzi

BOLSENA - ''La Regione Lazio ha depositato ricorso al Tar per bloccare la realizzazione dell'impianto pilota geotermico Castel Giorgio''. Lo comunica il consigliere regionale (Pd) Enrico Panunzi.

''La Regione Lazio ha fatto propria la mia richiesta, presentata con un ordine del giorno in consiglio a fine luglio, di depositare un ricorso contro la delibera del Governo – sottolinea Panunzi -. Un atto importante che conferma la netta contrarietà dell'amministrazione Zingaretti nei confronti dell'impianto che appare incompatibile con le esigenze di tutela, valorizzazione del territorio e dei prodotti enogastronomici del comprensorio del lago di Bolsena e potrebbe mettere a rischio ambiente, tutela del paesaggio e salute dei cittadini''.

Nel ricorso si richiede l'annullamento

della deliberazione 31.7.2019 con la quale il Consiglio dei Ministri (d'ora in avanti anche CdM) ha superato 'la mancata intesa della Regione Umbria' ed ha consentito 'la prosecuzione del procedimento di assegnazione del permesso di ricerca denominato 'Castel Giorgio', per la realizzazione di un impianto nel campo geotermico sito nel Comune di Castel Giorgio (TR)'

del processo verbale della riunione del 31 luglio 2019 all'esito della quale, 'tenuto conto dell'istruttoria effettuata', il CdM ha deciso - con la deliberazione di cui al punto che precede - di 'consentire la prosecuzione' del progetto di cui al punto che precede, 'superando i dissensi emersi nel corso dell'istruttoria'

del parere tecnico n. 3025 del 31 maggio 2019, con il quale la Commissione Tecnica di Verifica dell'impatto ambientale (d'ora in avanti anche CTVIA) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) ha stabilito che 'il parere n. 1641 del 31.10.2014 relativo all'impianto geotermico di Castel Giorgio emanato con decreto VIA positivo n. 59 del 3.4.2015 non richiede nessuna ulteriore analisi e resta pertanto confermato in tutti i suoi aspetti';

del verbale – ordine del giorno dell'Assemblea Plenaria CTVIA del 31 maggio 2019;

della nota 17 giugno 2019, inviata al Capo di Gabinetto del MATTM, con la quale la Direzione Generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali del MATTM medesimo ha ritenuto di 'dover confermare quanto già contenuto nella pregressa corrispondenza, in particolare nel parere n. 3025 del 31 maggio 2019 della CTVIA, salvo diverso avviso, di merito tecnico, della Commissione stessa alla quale la presente nota viene pure trasmessa'

del parere tecnico n. 3062 del 5 luglio 2019 con il quale la CTVIA 'conferma quanto espresso nel parere n. 3025 del 31 maggio 2019';

-del verbale – ordine del giorno 5 luglio 2019 dell'Assemblea Plenaria della CTVIA

dei verbali-resoconti delle tre riunioni ex art. 14 quater co. 3 l. 241 /1990 tenutesi presso il Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (d'ora in avanti DICA) il 25 maggio 2018, 25 giugno 2018 e 10 settembre 2018;

dell'istanza del Ministero dello sviluppo economico (MISE) 11.5.2018 di rimessione al Consiglio dei Ministri ai sensi dell'art. 14 quater co. 3 l. 241/1990, nella parte in cui si afferma, tra l'altro, che 'la posizione prevalente espressa in seno alla conferenza è risultata favorevole alla realizzazione del progetto' e che la Regione Umbria 'non ha evidenziato motivi di contrarietà al progetto in seno alla conferenza dei servizi'

del verbale della conferenza dei servizi MISE dell'8.9.2015, nella parte in cui - tra l'altro - non è stata richiesta l'intesa alla Regione Lazio

di ogni parere, proposta, verbale, comunicazione, corrispondenza ed ogni altro atto in genere comunque connesso, presupposto o conseguente a quelli impugnati, espressamente menzionati o meno nel presente ricorso, atti tutti che vengono qui pure impugnati anche se non cogniti.

''Sono al fianco delle comunità locali in questa battaglia – conclude il consigliere regionale -, perché credo che sia stato un errore da parte del Governo non rispettare la contrarietà unanime delle amministrazioni comunali e del mondo delle associazioni al progetto''.




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