ANNO 14 n° 88
Il Tevere a Orte Scalo
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Il Tevere non fa più paura, per ora
Ieri alle 18,30 il livello era sceso a 7,29 metri, e l'ondata di piena non c'è stata
Più critica la situazione a Ponte Felice, dove il fiume ha superato i 9 metri
Ci sono state limitate esondazioni in aperta campagna a Orte Scalo e Borghetto

ORTE – Il livello del Tevere continua lentamente a scendere: ieri pomeriggio alle 18,30 era a 7,29 metri, 14 centimetri meno della punta massima, toccata ieri mattina alle 5 con 7,43 metri, e 2 centimentri in meno rispetto alle 12. Ma il dato più confortante della giornata di sabato è stato il mancato arrivo dell’ondata di piena, attesa dapprima tra le 6 e le 7 diel mattino e poi intorno a mezzogiorno.

Con il passare delle ore gli esperti hanno tirato un sospiro di sollievo quando hanno visto il livello del fiume rimanere pressoché stabile. Il timore era che le forti precipitazioni e l'apertura delle dighe a monte avessero fatto superare al Tevere quota 9 metri, causando un’esondazione simile a quella dell’anno scorso, quando arrivò a 9,45 metri, inondando attività commerciali e artigianali, abitazioni e terreni, causando gravissimi danni.

Nella tarda mattinata di ieri, tra Orte Scalo e Gallese Scalo, il Tevere è tracimato in alcune località di campagna. Ma si è trattato di fenomeni limitati e, soprattutto, senza alcuna conseguenza.

Tuttavia, a causa del perdurare di condizioni instabili (il servizio meteorologico prevede piogge fino a martedì prossimo) la Protezione Civile ha mantenuto la fase di preallarme.

Un altro elemento che fa ritenere la situazione in via di normalizzazione è la tregua concessa ieri dalla pioggia. Le precipitazioni sono state meno intense e, a tratti, hanno lasciato spazio a sereno. Tuttavia, i meteorologici suggeriscono di non abbassare la guardia fino a dopodomani.

A Ponte Felice, invece, il livello del Tevere e arrivato a sfiorare i 9,5 metri, avvicinandosi ulteriormente a quota 11 metri e quindi alla chiusura del ponte che segna il confine tra Lazio e Umbria. La Protezione civile, però, ritiene che la portata possa iniziare a diminuire nel corso della nottata. 

Decisamente più tranquilla la situazione sulla costa: il Mignone e il Fiora, che non hanno raggiunto solo la fase di attenzione, sono ulteriormente calati di livello. Anche i numerosi corsi d’acqua che si erano notevolmente gonfiati e in qualche caso erano tracimati, sono rientrati, o stanno rientrando negli argini. Anche in questo caso, però, bisogna attendere che siano trascorse le prossime 48 ore prima di poter parlare di scampato pericolo.

Intanto, iniziano a serpeggiare le polemiche, soprattutto perché ogni anno e ad ogni ondata di maltempo, si riaffaccia il rischio idraulico e idrogeologico, senza che vengano adottati provvedimenti risolutivi. Interventi che costerebbero molto meno delle emergenze che si ripetono a scadenza regolare.

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