ANNO 14 n° 107
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La Traviata
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Il successo della Traviata
e i nuovi progetti
Il bilancio e le idee del maestro Sesto Quatrini dopo il debutto parigino

VITERBO – A due settimane dalla prima parigina de La Traviata è tempo di bilancio per il maestro Sesto Quatrini. Ma è anche tempo di guardare al futuro, specie dopo il successo sia di pubblico che della critica ricevuto l’opera al Théàtre de l'Athénée. Un successo che si è rivelato inaspettato ma fino a un certo punto. ''Quello che non mi aspettavo era che lo spettacolo fosse sold out addirittura una settimana prima dell’esordio, avvenuto, tra l’altro, in contemporanea, con un’altra Traviata in scena all’Opera Bastille – commenta Quatrini''.

Quatrini, direttore d’orchestra, 30 anni appena e un curriculum di tutto rispetto, è soddisfatto e motivato perché la Traviata portata in scena a Parigi è soltanto il primo step di un progetto molto più ampio, di compiere “un’operazione culturale” che rivoluzionerà il mondo dell’opera lirica. E uno degli obiettivi principali è quello di far avvicinare i giovani: ''Mi piace pensare che la formula che abbiamo scelto con Sergio Urbani e Massimo Bonelli (i registi, ndr) sia quella di un’opera democratica, specie nel prezzo del biglietto. L’opera è sempre stata seguita da un pubblico adulto, anche per via del costo, noi invece vogliamo avvicinare un pubblico giovane. Ecco perché i biglietti della Traviata avevano un costo compreso tra i 18 e i 35 euro, una sciocchezza considerando gli standard di Parigi''.

Anche il cast è tutto giovane. I musicisti hanno tutti meno di quarant’anni anche se sono artisti già affermati a livello internazionale. La costumista, tanto per dire, è francese e ha solo 19 anni e ha cucito a mano tutti i vestiti di scena. ''I giovani mettono un’energia pazzesca nei loro lavori e poi hanno per natura una forte inclinazione al rischio, una combinazione perfetta''. Solisti e orchestra appartengono invece alla compagnia de 'Les Voix Concertantes' di Parigi, fondata dal soprano francese Manon Bautian, la quale é una delle più promettenti soprano del panorama europeo.

Un teatro ''hipster'', insomma, sul modello del Loft Opera di Brooklyn, a New York, dove “i giovani impazziscono per la lirica e nel prezzo modico del biglietto è compresa anche una birra”. Una vera rivoluzione, quindi, rispetto all’opera nell’immaginario collettivo. Ma perché la scelta di iniziare questa operazione culturale proprio da Parigi? “E’ una città incline alla sperimentazione – continua Quatrini – ed è un bacino immenso di artisti giovanissimi. In Italia avremmo incontrato più resistenze”.

E sempre in Francia proseguirà nei prossimi mesi la tourneè, oltre a una replica a Londra prevista a febbraio. ''Abbiamo ricevuto numerosi inviti da una serie di festival estivi interessati e altrettante richieste di entrare nel cast da parte di tanti musicisti. Sono previste date a Marsiglia, Auch e forse anche a Bordeaux. In primavera, poi, produrremo il Rigoletto di Verdi e stiamo già pensando a un altro teatro”.

E in Italia? ''La Traviata è in programma al teatro Vespasiano di Rieti, forse a gennaio, anche se la data è ancora da definire. Stiamo ancora lavorando per lanciare la stagione 2014-2015. Rieti è una città molto dinamica, perfetta per questa formula, ma in generale, nel nostro Paese, quello che è difficile è produrre''.

Una marea di progetti, di date e di nuove idee frullano nella testa di Quatrini, che intanto, mentre sta facendo i preparativi per trasferirsi a Parigi sta scrivendo un libro e tra poco partirà alla volta di Cipro per tre concerti che saranno eseguiti dalla Cyprus Symphony Orchestra. In cantiere, però, ci sono anche iniziative tra il sinfonico e il teatrale da sviluppare nella zona del viterbese, ma è ancora presto per parlarne.




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