ANNO 14 n° 114
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Il Rugby Viterbo saluta Onesimo Milioni
E' scomparso a 84 anni, a lui il ringraziamento per l'amore e l'impegno nello sport

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo dall'Union Rugby Viterbo:

''Le braccia poggiate sui fianchi e un sorriso a metà. Un mese imprecisato del 1952, uno scatto che gela il tempo e lo lascia dov’è. E poi, una maglia di cotone infeltrita che si arrampica sui gomiti e racconta un’Italia povera e contadina che però sognava a colori.

Con questa foto il rugby Viterbo ricorda Onesimo Milioni, scomparso a 84 anni.

Cognome viterbese e nome di quelli che non si usano più. Tabaccaio dall’ironia pungente in quella piazza del Comune cuore pulsante della città di cui era derma e spirito, corpo e anima.

Un corpo dai muscoli spigolosi come quelli di una cavalletta. Schiena forte e gambe robuste che, passo dopo passo, lo hanno portato su un rettangolo spelacchiato macchiato di calce che non avrebbe più lasciato.

Balia premurosa del nascente rugby Viterbo nell’era post bellica, quella del Tevere attraversato col battello, degli scarpini alti sopra le caviglie e dei tacchetti fissati con le chiavi inglesi.

Tra gli ultimi eredi di quella stagione di fermento sociale, culturale e sportivo di cui le zolle del campo raccontano ancora.

Per anni in prima linea. Pilone nervi, cuore e fatica con la maglia numero 1 sulle spalle. Poi, quando le ginocchia hanno iniziato a dire che forse era tempo di smettere e il calcio si depositava sulle articolazioni, è passato dall’altra parte.

Dirigente, accompagnatore, tesoriere. Sempre sulla barca, quando il vento gonfiava le vele e quando le onde minacciavano di farla scuffiare, con la rotta salda in testa fino al momento in cui ha deciso che la penna poteva attendere il salto in tribuna non poteva aspettare.

Da lì ha visto passare generazioni di rugbisti. Gente come lui, che sotto fango, lividi e graffi nasconde tanto altro. Quella gente che oggi lo piange, non lo dimentica e ringrazia per quel primo incontro combinato che, da 66 anni, racconta una lunga storia d’amore''.




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