ANNO 14 n° 107
Foto successiva
Il ''patto per la notte'' miete la prima vittima ''fuori le mura''
Revocata la deroga allo Chic. Il gestore: ''Questo clima di proibizionismo metterą in ginocchio gli operatori del settore''

VITERBO - Il ''Patto per la notte'' miete la prima vittima ''fuori le mura''.

Lo Chic Viterbo, il locale sulla Cassia Nord diventato negli ultimi anni un punto di riferimento della movida viterbese, dovrà abbassare le saracinesche un'ora prima il venerdì e il sabato. Si chiude all'una di notte e poi tutti a nanna. Lo ha deciso il sindaco Arena con un'ordinanza firmata venerdì scorso.

Il locale aveva una deroga dal 2015 per posticipare la chiusura alle 2.00. Deroga che adesso non c'è più perché è stata revocata, come è avvenuto nei mesi scorsi ai bar del centro storico. Il motivo?

''[...] L'esigenza generale di assicurare la civile e pacifica convivenza, il vivere ordinato e rispettoso dei principi di legge che tutelano la salute pubblica, il diritto al riposo ed alla quiete dei residenti e l’ambiente urbano debbano ritenersi preminenti rispetto al libero esercizio dell’iniziativa economica'', recita il testo dell'ordinanza.

Decisivi in questo senso sarebbero stati due verbali di contestazione, elevati dalla Questura di Viterbo, per ''disturbo alla quiete pubblica'' (10/08/2019) e ''mancata chiusura dell'esercizio entro l'orario concesso'' (14/09/2019).

Il gestore del locale, Danilo Torrioni, in un post su Facebook sfoga tutto il suo disappunto per il provvedimento di Palazzo dei Priori: 

''Lo Chic Viterbo per il fatto di trovarsi lontano dal centro storico e di essere provvisto di proprio servizio di sicurezza aveva una deroga che garantiva la chiusura alle due di notte. Non sto qui a parlare dei controlli continui a cui siamo sottoposti e che di punto in bianco bloccano le nostre serate perché quello è un capitolo a parte sul quale ho già avuto modo di esprimermi. A quanto sembra, quando nonostante l’invettiva il mio locale dimostra che tutto procede secondo le regole, qualcuno decide che quelle regole vanno cambiate.

Ebbene si, in una notte di mezza estate una pattuglia si ferma a locale vuoto mente io e il mio staff stavamo facendo le pulizie per la sceriffata di routine. Erano da poco passate le due e io e i ragazzi del mio staff eravamo seduti all’esterno del locale a riposarci in attesa che il pavimento si asciugasse, rei del fatto che le serrande non fossero totalmente abbassate. Viviamo in una città dove chi si occupa di creare intrattenimento e divertimento viene penalizzato, lo sappiamo e abbiamo imparato a convivere con questa triste consapevolezza. Quello che mai avremmo immaginato però è di veder revocata la deroga che ci consentiva la possibilità di restare aperti fino alle due. Avete letto bene.

Non è un segreto per nessuno che allo Chic Viterbo confluiscono centinaia di ragazzi da ogni angolo della provincia, gli stessi ragazzi che poi si riversano negli altri locali e creano economia sul territorio. A scegliere lo Chic sono anche molti turisti e abbiamo clienti fissi che ogni weekend ci raggiungono dall’Umbria e della Toscana perché amano il format d’intrattenimento che abbiamo costruito. Siamo i primi a consigliare strutture alberghiere e termali ai nostri clienti, ma sarà molto più difficile riuscire a invitarli ad alzarsi nel bel mezzo di una serata perché in questa città è vietato divertirsi dopo l’una di notte.

Questo clima di proibizionismo servirà da un lato a mettere in ginocchio gli operatori del settore, toglierà posti di lavoro (se i locali non possono esercitare appieno le proprie funzioni non possono assumere barman, camerieri, band o dj) e sarà un palese invito ad andare a divertirsi altrove a chiunque volesse passare una serata senza vincolo di orario. Una parola mi sento di spenderla anche per ''disturbati''. Spesso quando si vive da disturbati l’unico modo per sentirsi meglio è muoversi per far chiudere tutte le possibilità di divertimento degli altri. Siamo giovani e abbiamo l’entusiasmo tipico di chi vuole far circolare la vita e spesso basterebbe solo un pizzico di tolleranza in più per rendere questa città un posto migliore dove vivere. Anche a noi, per assurdo, potrebbero dare fastidio le campane di domenica mattina dopo una notte di lavoro, ma non ci mettiamo a fare il processo per silenziare i campanili.

A proposito, siete certi che la pubblicità che stanno facendo gli studenti di oggi a Viterbo servirà a farne arrivare di nuovi domani? Magari insieme ai locali che state massacrando chiuderà qualche università e aprirà qualche seminario e caserma in più''.




Facebook Twitter Rss