ANNO 14 n° 115
Il Consiglio d'Europa denuncia maltrattamenti nel carcere di Viterbo
Il Cpt: ''Bruciati i piedi a un detenuto, un altro preso a pugni''

VITERBO - Nel carcere di Viterbo esisterebbe uno ''schema di maltrattamenti inflitti deliberatamente'' ai detenuti. Lo afferma il Cpt, comitato anti tortura del Consiglio d'Europa, nel rapporto sulla visita condotta in Italia lo scorso marzo per valutare le misure d'isolamento imposte ai carcerati. Oltre a Viterbo il comitato ha visitato anche le carceri di Milano Opera, Biella e Saluzzo.

Nel rapporto del Cpt è scritto che a Viterbo ''alcuni detenuti, intervistati separatamente, hanno identificato specifici agenti e ispettori come autori di numerosi episodi di presunti maltrattamenti e hanno parlato dell'esistenza di un gruppo informale d'intervento punitivo della polizia penitenziaria o 'squadretta''.

Fra i maltrattamenti denunciati e raccolti dal Cpt, ci sono quello di bruciare i piedi a un detenuto soggetto al 41 bis per verificare se finge uno stato catatonico; e del detenuto preso a pugni da un gruppo di agenti verosimilmente per fargli dire com'è riuscito a far entrare nel carcere un cellulare trovato nella sua cella.

Il comitato anti tortura del Consiglio d'Europa sostiene che, ''anche se la maggior parte dei carcerati ha affermato di essere trattata correttamente'', la delegazione che ha condotto la visita ha ''ricevuto denunce su un uso eccessivo della forza e maltrattamenti fisici'' anche nelle carceri di Biella, Milano Opera e Saluzzo.




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