ANNO 14 n° 110
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''Il 3 marzo dovrà esserci una grande partecipazione di popolo''
Pd, Astorre e Nicola Zingaretti a Viterbo: ''Dobbiamo ricostruire un'alternativa''

VITERBO - Prima uscita a Viterbo per il nuovo segretario regionale del PD. Bruno Astorre è intervenuto stasera alla Corte delle Terme per ringraziare gli elettori per il risultato registrato nella Tuscia dove ha fatto man bassa di voti con il 69% dei consensi. Al resort di via Procoio c'è anche Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione Lazio è in corsa per la segreteria nazionale. All'ingresso si raccolgono le firme per la sua candidatura. Non può firmare, però, il padrone di casa, il consigliere regionale Enrico Panunzi, espulso dal partito per sei mesi.

''Se avessimo avuto un risultato diverso, l'ascesa di Nicola alla segreteria nazionale avrebbe avuto qualche inciampo. Avremmo combattuto ma da questo momento lo faremo ancora di più perché siamo sicuri che Zingaretti è l'unica alternativa a questo governo e credo che gli italiani lo abbiano capito. Noi siamo per far partecipare ed includere – ha sottolineato Panunzi –, mai per escludere, sia a livello provinciale che regionale ma soprattutto a livello nazionale. Dobbiamo essere una famiglia dove si può discutere ma dove non può mai venire meno l'affetto e la stima. Questi sono gli ingredienti per vincere le sfide del futuro, per noi e per le nuove generazioni''.

Partecipazione ed inclusione sono le parole usate anche da Bruno Astorre. ''Spero che il 3 marzo ci siano gazebo in tutti i comuni della provincia di Viterbo. Le primarie sono partecipazione. Io e Nicola siamo voluti venire questa sera a Viterbo per tutto quello che avete passato, per la rabbia in corpo che c'è stata, per le umiliazioni... Non dobbiamo ricambiare con la stessa moneta ma con spazi di democrazia e partecipazione. Dove saranno vincenti gli altri, noi li appoggeremo. Perché è così la democrazia. Il 3 marzo dal Lazio non dovrà venire soltanto una grande vittoria in termini percentuali ma anche una grande partecipazione di popolo'', ha esortato il presidente regionale dem.

''Salvini sta preparando il terzo atto del populismo, la spallata alla democrazia – ha arringato Zingaretti – Lui e Di Maio hanno scaricato sugli italiani debiti e promesse e l'Italia è paralizzata: solo per le grandi opere bloccate da questo governo si parla di 50 miliardi di euro. Hanno scaricato questa tragedia sui ragazzi e le ragazze italiane''. ''Dobbiamo ricostruire la speranza – ha affermato il presidente della Regione Lazio – e per farlo bisogna cambiare gruppo dirigente, linea politica e metterci tanta umiltà. Basta con la puzza sotto il naso. Il potere deve servire per servire il popolo. Dobbiamo ricostruire un'alternativa, questo è il grande tema del congresso: dobbiamo farci trovare pronti quando il consenso comincerà a vacillare affinché le persone, tra la scelta autoritaria e la scelta della democrazia possibile, scelgano quest'ultima''.

Zingaretti, infine, ha elogiato il ''coraggio, la tenacia, l'onestà e la forza di Enrico Panunzi. È stato un esempio di come si difendono le idee e non si arretra di un millimetro quando sono giuste''. L'espulsione dal partito del consigliere regionale è stato ''un atto totalmente spropositato'', ha affermato il presidente della Regione Lazio.




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