ANNO 14 n° 88
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''Ho sognato la macchina di Santa Rosa e sono uscita dal coma''
Anna, la mamma ternana che ha perso gli arti per un tumore inesistente, il 3 settembre sarą tra gli ospiti vip del Comune

di Monica Di Lecce e Massimiliano Vismara

VITERBO – Ha perso gli arti per un tumore che non c’era. Non ha perso il sorriso, la voglia di ricominciare a vivere e un desiderio da esaudire: assistere al trasporto della Macchina di Santa Rosa. Quest’anno per Anna Leonori, 46 anni di Terni, quel desiderio si avvera. Sarà uno degli ospiti vip del Comune, inviatata ad assistere al trasporto dalle finestre di Palazzo dei Priori. A consegnarle il biglietto è stato il sindaco Arena in persona che ieri mattina ha incontrato la donna grazie a un conoscente viterbese.

Quello di Anna, la cui storia di recente è finita all'attenzione dei media nazionali, non è un desiderio qualunque. Durante il coma ha sognato la Macchina di Santa Rosa di cui fino a quel momento non conosceva l’esistenza. Una macchina che ieri mattina ha riconosciuto tra i bozzetti esposti nell’ufficio del sindaco in ''Spirale di Fede'',  la stessa al cui trasporto anni fa assistette San Giovanni Paolo II.

Per capire come Anna Leonori arrivi a Santa Rosa bisogna ripercorre il suo calvario. Mamma di due figli adolescenti, nel 2014 le viene diagnosticato un tumore, che solo più tardi scoprirà non esserci, e viene operata. Tre anni dopo come conseguenza avrà l'amputazione degli arti.

Iniziano, però, le infezioni con vari ricoveri e dimissioni fino al 2017 quando, con dolori atroci, finisce di nuovo in ospedale in coma con possibilità di sopravvivenza praticamente inesistenti.

E’ durante quel periodo, come ha raccontato lei stessa al sindaco Arena, che fa un sogno. ''Nella la mia visione ho udito una voce di una donna che ringraziava Santa Rosa – ha detto Anna - e ho visto una grande porta di legno. Al di là di essa tantissime persone con al centro un campanile di luce che avanzava. Non avendo mai visto la macchina di santa Rosa allora non la riconobbi, ma istintivamente associai la visione ad una sensazione di benessere, infatti subito dopo mi sono risvegliata dal coma''.

Qualche mese più tardi Anna racconta del suo sogno a un’amica che conosce la storia della santa e in passato ha assistito al trasporto della Macchina. La donna ha un conoscente viterbese che si attiva per consentire ad Anna di esaudire il suo desiderio. E così ieri mattina, come detto, è avvenuto l’incontro con il sindaco. Arena l'ha accompagnata a visitare Palazzo dei Priori. Davanti ai bozzetti delle macchine di Santa Rosa, Anna non ha avuto dubbi e ha indicato Spirale di Fede come quella vista in sogno.

''Nel suo racconto ho sentito tristezza - ha detto il sindaco congedandosi da Anna - ma anche speranza e forza. La stessa forza che traspare dai suoi occhi. Mi permetto di dire che va ringraziata santa Rosa per questo aiuto che le ha dato in un momento così difficile della sua vita. Sono contento e orgoglioso del fatto che la sera del 3 settembre lei sia qui con noi''.

Prima di lasciare Viterbo, Anna è andata a visitare la basilica di Santa Rosa e poi è passata a San Sisto dove si trova la Gloria. Qui ha incontrato Raffaele Ascenzi e la famiglia Fiorillo che le hanno spiegato tutte le fasi del montaggio della macchina.

Ascenzi le ha illustrato l’usanza dei fedeli di scrivere preghiere a Santa Rosa che poi, riposte in una teca, saranno trasportate all’interno della macchina. Anna ha chiesto subito di poter scrivere la sua preghiera. La donna si è poi congedata dalla città di Viterbo dando l’arrivederci al 3 settembre.

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