ANNO 14 n° 109
Leonardo Sonno
''Hanno fatto tutto ciò che andava fatto''
Parlano i difensori dei due medici di Tarquinia indagati per omicidio colposo''
Oggi alle 15, nella parrocchia di Pescia Romana, i funerali del piccolo Leonardo

TARQUINIA - Si dicono certi che i loro assistiti dimostreranno di aver agito con scrupolo e di aver messo in atto tutte le pratiche richieste in un caso complesso qual era quello di Leonardo Sonno, il bambino di tre anni morto poche ore dopo che era stato visitato nel pronto soccorso dell'ospedale di Tarquinia e rimandato a casa con la diagnosi di laringite e acetone. A parlare sono gli avvocati Barbara Grillo e Giuseppe Mariottini, difensori dei due medici indagati per omicidio colposo, rispettivamente il dottor Simone Bosi, responsabile del pronto soccorso, e il dottor Alberto Falesiedi, pediatra del reparto di ostetricia dello stesso ospedale.

''Si tratta di due medici di alto spessore professionale e di grandissima esperienza - dicono i loro difensori -, come può testimoniare tutto il personale dell'ospedale di Tarquinia. Siamo certi - aggiungono - che hanno fatto tutto ciò che andava fatto, come entrambi sostengono. La circostanza che Leonardo, alle 3,30 del mattino, si sia svegliato, abbia mangiato e sia subito riaddormentato - spiegano - non è certamente attribuibile a loro''. Una frase, quella degli avvocati Grillo e Mariottini, che potrebbe lasciare intendere che proprio nel cibo ingerito dal bambino durante la notte, le cui condizioni di salute erano estremamente fragili, potrebbe aver innescato la problematica che ne ha causato i decesso.

''Noi - concludono i due avvocati - siamo certi che i nostri assistiti hanno eseguito tutti i cotrolli che il caso richiedeva e che non vi era alcun modo per prevedere il tragico epilogo che si è verificato. Siamo fiduciosi che la magistratura riconoscerà la bontà del loro operato''.

I due medici erano di turno venerdì sera, quando i genitori portarono il bambino in ospedale in preda a una febbre altissima. Leonardo fu visitato e, dopo circa un'ora, fu rimandato a casa, con la diagnosi di laringite e acetone. Quindi si è addormentato fino alle 3,30, quando si è svegliato e ha mangiato un po' di latte con i biscotti. Poi si è nuovamente addormentato. Alcune ore dopo, alle 7,30, la madre lo ha trovato morto nel suo lettino.

L'altro ieri, nell'Istituto di medicina legale della Sapienza, a Roma, è stata eseguita l'autopsia. I risultati completi saranno consegnato alla procura della Repubblica di Civitavecchia, competente per territorio, entro una sessantina di giorni. L'esame autoptico, al quale hanno partecipato anche i periti nominati dalla famiglia Sonno, dai medici indagati e dalla Asl di Viterbo, ha permesso di escludere che il bambino sia morto per una meningite, come si era temuto in un primo momento, tanto che il comune di Montalto di Castro, d'intesa con le autorità sanitarie, ha chiuso le scuole per tre giorni. Riapriranno questa mattina. Secondo quanto si è appreso, gli stessi periti avrebbero riscontrato un'infezione bronco-polmonare a Leonardo. Ma è ancora da stabilire se possa essere stata la causa del decesso. Infezione che, secondo l'avvocato Pier Salvatore Maruccio, rappresentante della famiglia Sonno, non sarebbe stata riscontrata durante la permanenza del bambino nel pronto soccorso.

Sarebbe anche imminente l'interrogatorio dei due medici indagati da parte del pubblico ministero Bianca Maria Cotronei, titolare dell'inchiesta. 

Intanto, oggi pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Pescia Romana, saranno celebrati i funerali di Leonardo. Subito dopo, lo sfortunato bambino sarà tumulato nella tomba di famiglia.

Facebook Twitter Rss