ANNO 14 n° 88
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Hanno fatto cantare il Vesuvio, ora suonano la Faggeta
E' targato made in Tuscia il progetto degli EMusic che fanno concerti con le onde elettromagnetiche della terra

di Monica Di Lecce

VITERBO – Hanno fatto cantare il Vesuvio, faranno suonare la Faggeta. EMusic, un gruppo di geologi e musicisti, fa concerti con le onde magnetiche che rilascia la terra. Il progetto scientifico musicale, unico al mondo, ha la sua culla nella Tuscia. Ne fanno parte: Antonio Menghini, geologo viterbese e responsabile scientifico del progetto, Stefano Pontani, musicista e responsabile artistico e Riccardo Marini, musicista.

''Noi geologi – spiega Menghini - usiamo da tanti decenni per la ricerca d’acqua e mineraria una certa tecnica. Quando facciamo questi sondaggi eccitiamo la terra con un campo elettromagnetico e la terra ci risponde con una scarica elettrica. Il nostro gruppo trasforma poi in note musicali questa risposta attraverso una formula che ho messo a punto. Praticamente è un gioco che facciamo con i numeri per cui i valori di questa risposta - che è un voltaggio elettrico - li trasformiamo in frequenze udibili. In poche parole quello che tiriamo fuori è una sequenza di note che rispetta la risposta elettromagnetica della terra''.

I suoni variano da zona a zona della terra e questo perché c’è una connessione stretta tra musica e geologia ma in questo non c'è nulla di esoterico o misterioso.

''Questo procedimento – continua Antonio Menghini - è stato accettato dalla comunità scientifica che lo ha pubblicato su riviste scientifiche internazionali. Siamo continuamente invitati in festival scientifici e congressi di geologia. Il prossimo impegno è a dicembre a San Francisco al più grande congresso di geofisica del mondo’’.

A settembre gli EMusic hanno suonato sotto la sommità del Vesuvio. ''Abbiamo interrogato la terra e il Vesuvio ci ha risposto con una risposta elettromagnetica che abbiamo trasformato in note musicali. Lì abbiamo coinvolto un quartetto jazz – racconta Menghini – In Colorado abbiamo fatto un’installazione sonora in Colorado. A ottobre abbiamo iniziato un tour di sette concerti dal titolo ''Suoni dalla geologia d’Italia''. Abbiamo debuttato a Civitavecchia con Enrico Rava dove abbiamo suonato i suoni di Traiano. Abbiamo sonificato i dati acquisiti sui Bagni di Traiano''.

Domenica scorsa il gruppo ha suonato a Genazzano, prossimamente farà un altro concerto a Soriano dove presenterà i suoni della Faggeta e poi a Roma dove sonificherà i suoni del parco della Caffarella coinvolgendo, in questo caso, Francesco Cafiso. Cafiso che coeme Rava e gli altri musicisti che si cimentano in questo genere di concerti, nel momento in cui gli EMusic danno le note, devono essere pronti a improvvisare.

''L’obiettivo del progetto – spiega ancora Antonio Menghini – è far avvicinare il mondo della geofisica e della geologia alla musica. Io faccio da tramite tra la terra e i musicisti. Sonificando i dati, dò le note ai musicisti che arrangiano il brano. Nel concerto dialogo con i musicisti spiegandolo loro dove vengono le note e loro si fanno ispirare. Ma il concerto è anche un pretesto per parlare con il pubblico della geologia del posto, dell’evoluzione geologica del posto dove viene ospitato il concerto. E’ un gioco per fare un viaggio nella profondità delle terra e nel tempo. E’ un modo efficace per mettere a braccetto musica e scienza''.




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