ANNO 14 n° 110
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''Ha cercato di abbassarle i pantaloni e di baciarla sulla bocca''
Pakistano in carcere per violenza sessuale su due bambine di 11 e 13 anni
La difesa: ''Difficile la ricostruzione di quegli attimi''

VITERBO - (b.b.) Con la forza dei suoi 20 anni, le avrebbe bloccato i polsi e poi l’avrebbe spinta contro il muro dell’androne del palazzo. Avrebbe quindi cercato di abbassarle i pantaloni e di baciarla sulla bocca, toccandole ripetutamente il sedere, i fianchi e le guance. Mentre la piccola, 13 anni appena, avrebbe cercato in tutti i modi di scappare, di divincolarsi dalla presa di quell’uomo e di salire al secondo piano del palazzo, nel suo appartamento, dove avrebbe potuto trovare riparo.

Era il 2 maggio scorso quando il 20enne pakistano Z., ora in carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata, avrebbe avvicinato la ragazzina al ritorno da scuola, nel cuore della città, nel quartiere di San Faustino. Poche ore più tardi, la sua seconda vittima. Classe 2008, anche lei sarebbe stata seguita per alcuni metri e, una volta sola, sarebbe stata avvicinata all’interno dell’androne: palpeggiata, presa in braccio e costretta a subire violenze sessuali contro la sua volontà.

A raccontare alla polizia quei drammatici istanti sono stati i genitori delle due piccole presunte vittime: nonostante non si conoscano e non sapessero niente l’una dell’altra, si sarebbero ritrovate a fornire agli inquirenti testimonianze copia e incolla che ora, insieme alle immagini di videosorveglianza, inchioderebbero il giovane.

Nel carcere di Mammagialla da sabato scorso, deve rispondere di violenza sessuale aggravata.

''La ricostruzione di quegli attimi risulta essere faticosa e difficile – spiegano i difensori, gli avvocati Marina Bernini e Samuele De Santis – così come è stata farraginosa l’individuazione del nostro assistito: il Riesame è una strada percorribile''.

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