ANNO 14 n° 89
Gli errori da non fare nel cucinare i petti di pollo

 

Il petto di pollo è molto apprezzata come carne, perché è leggera, rapida da cucinare ed economica per il portafogli. Oltre a questo, è un tipo di carne molto versatile: si può infatti impanare, saltare, fare alla griglia, farne degli involtini, degli straccetti, o un lesso. Gli abbinamenti che si possono fare sono tanti e diversi, non è affatto vero che si tratta di un alimento adatto solo alle diete. Le ricette spaziano dai primi, ai secondi piatti, dalle insalate, ai panini, alle pietanze etniche. Il petto di pollo cotto in modo ideale, in linea generale, è abbrustolito all’esterno e tenero all’interno, anche se completamente cotto.

Per ottenere il petto di pollo perfetto e far sì che non diventi stopposo e secco, bisogna tenere sotto controllo la temperatura di cottura e fare attenzione ad alcuni elementi. Ci sono infatti alcuni segreti da conoscere ed errori molto comuni da evitare. Ecco quali sono.

Andarci piano

La regola dice che tanto più sono alte le temperature di cottura della carne, tanto più essa perderà liquidi. Questo vale soprattutto per la carne di pollo, di per sé già scarsa di liquidi. La cosa migliore di conseguenza è di cucinare a fuoco basso, mettendoci piuttosto qualche minuto in più per preservare il petto di pollo dal diventare secco. A questo proposito se optate per una cottura al forno, quindi ad alte temperature, ricopritelo con carta stagnola. Il cartoccio è utile per preservarne l’umidità.

Non disossare

Ogni elemento costitutivo del pollo è utile, anche le ossa hanno un ruolo importante. Esse, così come la pelle, servono a tenere la giusta umidità durante la cottura. Questo tipo di carne infatti è scarsa di grasso, quindi ossa e pelle sono in questo caso necessari a dare morbidezza e gusto. Ovviamente questo vale se acquistate un petto di pollo intero. Le fettine di solito sono già disossate e pronte.

La marinatura: elemento importante

Il petto di pollo è un prodotto che si cucina rapidamente. La cosa migliore tuttavia, se si sa con anticipo che si andrà a cucinarlo, è quella di marinarlo precedentemente per almeno 3-4 ore. Le marinature possono essere diverse: a base di burro d’arachidi, succo d’arancia, salsa di soia e zenzero, olio e aglio. Anche il burro vaccino è perfetto, dà come risultato una carne saporita e lascia la carne più umida e morbida, anche in piccola dose.

La doratura: un tocco in più

Anche quando si realizza una preparazione al forno o in umido, sarebbe bene ricordare di rosolare e abbrustolire il pollo prima per qualche minuto. Questo infatti rende la carne croccante, gustosa e gli dà anche un aspetto davvero attraente. Prima della doratura premete la carne, in modo che risulti pressoché spessa in modo omogeneo e si cucini così uniformemente.

Non riscaldare

Il petto di pollo cotto in alcune maniere, come alla piastra, alla griglia o al forno, non sempre si può riscaldare in un momento successivo. Ulteriori cotture infatti possono far perdere alla carne del tutto la sua umidità, rendendo la pietanza stopposa e secca. La versatilità del pollo tuttavia sta anche nel fatto che, per esempio, un semplice petto cotto alla griglia si possa poi utilizzare in molti modi: tagliato sottile per un insalata con la crema allo yogurt, o scaldato con una crema a base di curry e tanti altri modi.

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