ANNO 14 n° 88
Giulio Marini, il grande escluso
''Il territorio non č stato coinvolto nel dibattito sulla scelta dei candidati''

VITERBO – (aml) Il dado è tratto. Il centrodestra ha ufficializzato i nomi dei candidati del territorio a Regionali e Politiche e dalle liste è rimasto fuori Giulio Marini, già presidente della Provincia, senatore e sindaco.

Nel periodo natalizio, in un’intervista rilasciata a Viterbo News 24, sembrava che il suo nome fosse in lizza per partecipare alle elezioni del 4 marzo. Anche se non aveva svelato cosa gli fosse stato proposto tra Pisana e Parlamento.

Giulio Marini dunque grande escluso?

''Ho rappresentato e rappresento il territorio. Molto probabilmente questa competizione elettorale non vuol far rappresentare il territorio. Io sono iscritto a Forza Italia da 24 anni e non vedo sulla lista di Fi delle forze che esprimano il partito del territorio''.

A Natale si parlava di una sua candidatura, cosa è accaduto nel frattempo?

''C’erano state delle iniziative politiche che sembrava portassero a un’attenzione nei miei confronti poi non è accaduto nulla. Non un caso isolato viste anche le difficoltà espresse da alcuni rappresentanti del tavolo istituzionale del partito che hanno manifestato il loro dissenso alle liste elettorali. Di esempi ce ne sono diversi. Faccio una valutazione guardando alla nostra provincia: il sindaco di Montalto, vice coordinatore provinciale – nominato - di Fi, si è candidato con la lista civica di Parisi alle Regionali. Comprendo l’amicizia che lega Stefano Parisi a Sergio Caci, politicamente però mi viene da pensare che esista una frizione interna''.

I nomi dei candidati del centrodestra, nella fattispecie di Fi, sono stati resi noti con notevole ritardo rispetto ai competitor, un elemento che oltre a far pensare a possibili dissidi interni ha dato adito a voci di scarso interesse nei confronti delle elezioni regionali del Lazio, è così?

''Sulle candidature naturalmente c’è stato un dibattito che ha determinato il ritardo. Per quanto riguarda la Pisana non credo sia così. Io ho avuto un’esperienza parlamentare che mi ha portato a essere presente per più del 90% delle votazioni, presentando disegni di legge e interrogazioni. Proprio qualche giorno fa è uscita la risoluzione della commissione sull’uranio impoverito. Io fui il primo membro di quella commissione dieci anni fa, pertanto la mia presenza in Parlamento non è stata inutile. Quindi quando mi è stato proposto di concorrere per la Regione ho risposto che non era il caso''.

In merito a tale proposta, alcuni l’hanno letta come un’azione che sarebbe andata a discapito dell’attuale candidato regionale Daniele Sabatini. Che ne pensa?

''Così come sono andate le cose sembra questo. Se si fosse trattato della candidatura di partito sarebbe stato diverso ma una candidatura in competizione con il coordinatore provinciale (Bacocco, anche lui candidato Fi alla Pisana ndr.) rischiava di sembrare una mossa che avrebbe portato a una frattura. Non voglio fratturare nulla, ho sotterrato l’ascia di guerra da tempo e mi sto dedicando a un’attività politica personale che riguarda il territorio. Non voglio crearmi né andare a creare problemi ad altri. Ho preferito che chi ha lavorato bene per 5 anni – dichiara riferendosi a Sabatini - avesse la possibilità di continuare a farlo e quindi ho fatto una scelta. Pure quando mi sono dimesso da deputato per rimanere a fare il sindaco è stata una scelta, discutibile, ma l’ho fatta''.

A proposito del dibattito sui nomi da candidare ma dove si è tenuto? Nelle sedi opportune, istituzionali o in case private come stigmatizzato da qualcuno?

''Sicuramente non è stato un dibattito del territorio. Io non sono uscito dal partito, rimango in Forza Italia altri hanno fatto scelte diverse. Come quella compiuta qualche giorno fa dall’ex presidente della provincia di Latina Armando Cusani che, secondo la stampa, è uscito da Fi. Cusani è stato un elemento che ha fatto storia nell’amministrazione provinciale latinense principalmente per tanti motivi positivi, poi ha avuto anche degli inciampi che spero chiarirà al più presto. Però, facendo sempre un’analisi politica, nel 2014 è stato candidato alle Europee portando un contributo di oltre 50mila preferenze quindi stiamo parlando di gente del territorio che non è stata, a mio avviso, giustamente valutata. E quando leggo, sempre dai giornali, che un membro storico del partito come Gianni Letta parla di battaglia non condivisa mi fa capire che neanche elementi di alto profilo e di grande esperienza come lui abbiano avuto voce in capitolo. Con Letta mi sono sentito mercoledì scorso, sinceramente non abbiamo parlato di quanto accaduto, ci siamo solo salutati, ma probabilmente nel non aver affrontato la questione in realtà ne abbiamo parlato''.

E ora? Si prepara per le Comunali?

''Ora tenterò di dare un contributo al mio amico Daniele Sabatini. E non solo per l’amicizia che ci lega ma per una valutazione politica oggettiva. Quando è venuto a fare l’assessore comunale nella mia giunta era un giovane di 24 anni che ha svolto un’attività amministrativa importante che poi ha proseguito, con il consenso dei cittadini, in Regione. Merita quindi tutta l’attenzione possibile e io mi sto dedicando a questo con quello che considero il mio livello di vita politica: amministrare e far crescere gli altri''.




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