ANNO 14 n° 116
Geotermia, Signori: ''Trovare una soluzione che tuteli territori e imprese''

Riceviamo e pubblichiamo da Stefano Signori

VITERBO - Sulla vicenda della realizzazione di un impianto geotermico a Castel Giorgio, nella vicina Umbria, è auspicabile che si trovi una soluzione che da una parte tuteli i territori e dall'altra non leda i legittimi interessi delle imprese. In mancanza di un piano energetico strategico nazionale, l'opportunità di uno sviluppo a basso impatto ambientale, riconosciuto dagli uffici dei ministeri e delle istituzioni competenti, credo possa essere un'interessante idea di sviluppo, soprattutto in assenza di emissioni da combustione fossile e di sostanze invadenti o radioattive come potrebbero essere quelle chimiche o addirittura nucleari. Il progetto è stato illustrato alla Camera dei Deputati, dove è stata presentata l'innovativa centrale geotermoelettrica a zero emissioni che verrà realizzata come progetto pilota a Castel Giorgio, in provincia di Terni. Io credo che si debbano abbandonare i preconcetti e si debba avere una visione più completa sulla vicenda, considerato che le stesse Nazioni Unite hanno individuato nel geotermico l'unica alternativa al carbone nella produzione di energia, utile soprattutto per la riduzione dell'aumento delle temperature terrestri. I territori locali non devono pertanto avere paura del cambiamento portato dalla green economy: sì, pertanto, al geotermico, se a zero emissioni e nel rispetto di regole e procedure previste. L'impianto di Castel Giorgio, per intenderci, visti i permessi ottenuti dagli organi di vigilanza e controllo, è un passo verso la green economy molto più degli di altre risorse rinnovabili presenti sul nostro territorio che rappresentano un pericolo per le coltivazioni agricole di qualità.

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