ANNO 14 n° 88
Gentile: ''Keita? Va via dalla Lazio''
L'indiscrezione durante la conferenza di Montefiascone Art Festival

MONTEFIASCONE - Intervenuto presso l'Enoteca Provinciale della Tuscia a Montefiascone per la conferenza stampa di presentazione della prima edizione del Montefiascone Art Festival, l'avvocato della Società sportiva Lazio, Gian Michele Gentile, con un sorriso accennato, ha lasciato intendere quello che tutti oramai sospettavano: ''Keita? Va via''. Ora resterà da capire quale destinazione si riserva per l'attaccante biancoceleste: Juve, Milan o altro?

L'occasione di confronto è nata in una location molto suggestiva e per un progetto ambizioso e di assoluto spessore al quale la Lazio, in primis proprio dal presidente Claudio Lotito, ha deciso di collaborare fattivamente per porre l'accento su come lo sport sia principalmente cultura e condivisione delle regole.

''Le regole vanno rispettate - ha precisato l'avvocato Gentile -. E' importante per ogni calciatore, soprattutto per quelli più giovani, ricordarsi che la cultura dello sport non è solo un mezzo per inserirsi nella società, ma per rafforzarsi in essa nel rispetto di quelle regole necessarie per la comune convivenza. Per questo strutturare un progetto per raccontare attraverso l'arte le detenzioni ingiuste di Enzo Tortora, Sacco & Vanzetti, Antonio Gramsci, per non parlare poi dei rapimenti di Moro e Fabrizio De Andrè, è un modo per ricordare e raccontare ai giovani come sia difficile riconoscere la giustizia, soprattutto con la nostra giustizia e il nostro sistema che evidenzia come l'errore giudiziario non sia un'eccezione al meccanismo, ma ne sia ingranaggio portante. Ed allora diviene logico cercare di affiancare e farsi promotori di progetti come il Montefiascone Art Festival, dove la cultura è reale veicolo di informazione e formazione, con la speranza che nelle cinque date di settembre possiamo coinvolgere i giocatori più giovani della nostra squadra, portandoli a conoscenza di storie distanti nel tempo, ma presenti nei sentimenti''.

Che qualcuno a Torino o Milano possa raccontarlo anche a Keita.




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