ANNO 14 n° 88
La villetta in cui abitava Daniela Anselmi
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Gas inodore nel serbatoio, il pm chiederà l'incidente probatorio
Non sarebbe stato aggiunto il previsto additivo che sprigiona un odore
pungente e segnala la presenza della miscela gassosa negli ambienti chiusi
Ieri a Roma eseguita l'autopsia sul corpo della 27enne Daniela Anselmi

VITERBO – Nel serbatoio del gas che alimentava l’abitazione di Daniela Anselmi non sarebbe stato aggiunto l’additivo che sprigiona l’odore penetrante e segnala la presenza del gas nell’ambiente. Un’operazione obbligatoria finalizzata a evitare situazioni di pericolo, come l’esplosione e l’inalazione di sostanze tossiche. Sarebbe questa la novità più rilevante emersa dalle indagini sull’esplosione avvenuta sabato mattina nella villetta bifamiliare nelle campagne di Vitorchiano, in via Della Nunziatella, che ha causato la morte della 27enne e il grave ferimento della figlioletta Noemi di un anno. Lo avrebbero accertato i vigili del fuoco che hanno compiuto il sopralluogo nell'immobile sotto sequestro, dopo la deflagrazione avvenuta nella cucina della casa in cui viveva Daniela Anselmi, il compagno Daniele Vocioni e la piccola Noemi.

I tecnici dei vigili del fuoco avrebbero anche accertato che nel serbatoio c'era gas butano che, essendo più pesante dell’aria, si sarebbe diffuso radente il pavimento. Proprio per questa caratteristica, nei locali in cui è utilizzato il butano, sono previste degli sfiatatoi vicino al pavimento che consentano la dispersione della miscela gassosa. E’ probabile che anche in virtù dell’assenza degli sfiatatoi, il proprietario della bifamiliare è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Stando a quando si è appreso, il pubblico ministero Paola Conti, titolare dell’inchiesta, ha deciso di chiedere l’esecuzione di un incidente probatorio per acquisire prove non rinviabili prima dell’inizio della fase dibattimentale. All'inizio della prossima settimana, invece, conferirà  l’incarico al perito che dovrà accertare dove è perché è avvenuta la fuga di gas che ha causato la tragica esplosione.

Intanto, ieri mattina, a Roma, è stata eseguita l'autopsia sul corpo della vittima. L'esame autoptico è stato compiuto per rogatoria, cioè è stato disposto da un magistrato romano, poiché la donna è morta nella Capitale.

La dinamica della tragedia ricostruita dagli investigatori è più o meno la seguente: sabato mattina, intorno alle 9,30, appena alzata la figlia Noemi, Daniela Anselmi si è recata nella cucina, ha riempito un pentolino di latte e l’ha adagiato sul gas per scaldarlo e preparare la colazione alla bimba. L’ambiente era saturo di gas fino a una certa altezza e, non appena la donna ha pigiato il pulsante per fa partire la scintilla, si è verificata l’esplosione. Mamma e figlia sono state investite in pieno sia dalla fiammata sia dal violentissimo spostamento d’aria, che ha scagliato la mobilia e le suppellettili nel giardino e ha sventrato sia l’abitazione della vittima sia quella attigua, lasciando l’inquilino senzatetto.

Le lesioni riportate della donna e della bambina sono state causate anche dal violento spostamento d’aria che le ha scaraventate addosso alle pareti, oltre che dalla fiammata che ha provocato loro ustioni in varie parti del corpo.

I funerali di Daniela Anselmi non sono stati ancora fissati. Il magistrato non ha ancora disposto il dissequestro del corpo. Probabilmente saranno celebrati lunedì o martedì prossimo. Quel giorno, come ha deciso il sindaco di Vitorchiano Nicola Oliveri, sarà proclamato il lutto cittadino.

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