ANNO 14 n° 88
Gabbianelli, nessun giudizio in solitaria
Riparte da zero il processo Cev, in prescrizione molte delle accuse

VITERBO - Nessun giudizio in solitaria, nessuna discussione a parte e nessuna sentenza . Per l'ex sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli, imputato di spicco nel processo Cev, non ci sarà alcuno stralcio della sua posizione: avrebbe voluto arrivare a tutti i costi alla discussione e al giudizio saltando, di netto, tutta la fase istruttoria, rinunciando prima alla prescrizione e chiedendo formalmente, poi, al collegio di giudici la separazione della sua posizione in un fascicolo a parte.

Ma nessun accoglimento della sua richiesta: dovrà affrontare il processo assieme agli altri imputati. Pochissimi in realtà, dopo che il tempo trascorso ha ghigliottinato gran parte dei capi di imputazione. Dei 37 iniziali, tra cui l'associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla concussione, alle scorse udienze erano rimasti in piedi solamente 7, da oggi drasticamente ridotti a 2. L'associazione a delinquere, solo per i suoi promotori e la concussione per un consigliere di amministrazione del Cev, Ciuccarelli. Per tutti gli altri, cala un sipario chiamato prescrizione.

Rimane in piedi pochissimo,  quindi, dell'impianto accusatorio costruito dai pm Franco Pacifici e Paola Conti. Secondo loro era attraverso il Cev che i più importanti appalti del comune di Viterbo divenivano, fino al 2008, appannaggio di una ristretta élite di aziende. Sempre le solite, a cui il centro di energia subappaltava i lavori presi in carico da palazzo dei Priori.

Ma ad oggi, il processo, ripartito da zero a causa di una nuova composizione del collegio, nasce già morto. Decine e decine i testimoni da richiamare in aula. Così come i consulenti di parte e i periti per far trascrivere nuovamente le intercettazioni. 

Si tornerà in aula il prossimo 21 febbraio.




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