ANNO 14 n° 116
Fuochi di rivolta nella Lega
I militanti della prima ora mettono sotto accusa i vertici locali e scrivono una lettera ai dirigenti federali nazionali

VITERBO - Fuochi di rivolta nella Lega Viterbese. I militanti della prima - così si definiscono loro stessi - ora scrivono una lettera aperta ai dirigenti federali nazionali in cui vengono messi sotto accusa i vertici locali del partito che, secondo quanto denunciato nella missiva, sarebbero diventati una ''casta'' e avrebbero estromesso la ''base'' da ogni incarico di responsabilità sul territorio. La lettera è stata pubblicata su Facebook ed è diventata ''virale'' in poche ore. 

Qui il testo integrale

AI DIRIGENTI FEDERALI NAZIONALE DELLA LEGA SALVINI PREMIER .... LETTERA APERTA

Salve, siamo dei vecchi militanti della Lega Salvini della provincia di Viterbo, impegnati in politica con volontà e passione sin dalla prima ora, cioè da quando il partito di Salvini non otteneva più del 3% alla elezioni. Gli scriventi, senza falsa modestia, hanno contribuito a tutte le campagne elettorali politiche, amministrative ed Europee nonostante lo scherno e la derisione, se non addirittura vere e proprie aggressioni verbali, cui hanno dovuto sottostare durante i tanti gazebo, effettuati anche in condizioni meteo avverse ed in ambienti politicamente poco affini. Proprio la dedizione alla causa e alla loro testardaggine, gli stessi militanti, non hanno mai mancato di far sentire la propria presenza e di testimoniare la propria passione alle istanze politiche portate avanti dal nostro leader Matteo Salvini. Sempre presenti durante numerosi incontri, comizi, adunate, convegni politici che si sono susseguiti nelle numerose campagne elettorali degli ultimi anni, spesso anche a costo di sobbarcarsi onerose spese e lunghe trasferte. Il sacrificio, però, è stato ricambiato dalla grande crescita nei consensi della Lega e nella partecipazione al governo del Paese. Tutti pensavamo di poter continuare a offrire il nostro volontario e disinteressato supporto per tenere sempre alto, nel nostro seppur ristretto ambito locale, l’indefesso lavoro che il nostro grande Leader continuava a svolgere in tutta Italia. Purtroppo, nell'ultimo periodo, tante cose sono cambiate a livello locale, e non solo per quanto riguarda la nostra precisa realtà, almeno da quello che si legge nei social e dalle persone che ci mostrano solidarietà. La base militante è stata lasciata completamente sola e ignorata dai vertici locali, anzi in molte occasioni si è avuta la netta sensazione di essere diventati un corpo estraneo alla elite dirigente, tant’è che venivamo apostrofati per iscritto da uno degli eletti nell’amministrazione comunale di Viterbo come “una rottura di coglioni”.

I nostri dirigenti locali, in spregio a ciò che ha sempre sostenuto e raccomandato Matteo Salvini, si sono fatti casta e gli incarichi di responsabilità locale sono stati devoluti a persone mai viste impegnarsi in precedenza per la politica della Lega, nonché provenienti da altre esperienze e militanze politiche tesserati esclusivamente per poter ottenere un incarico. Parecchi dei militanti, i più delusi, hanno confidato nell’annunciato commissariamento delle nomine dei dirigenti locali, cui sembrava essere stato incaricato l'On. Belotti, , poter assistere ad un cambiamento. Speravano, inoltre che si fosse intavolato un dibattito ove chiunque avesse potuto esternare le proprie esigenze di rappresentanza per giungere alle nuove nomine della dirigenza locale. Purtroppo, ad oggi nessuna novità si è palesata e la distanza tra la classe dirigente locale viterbese e larga parte della base militante silenziosa si è allargata. Per questi motivi ora ci sembra giunta l'ora di sollecitare, senza alcuna intermediazione, i nostri dirigenti federali nazionali, a prendere urgentemente dei provvedimenti di carattere organizzativo e che rimettano nella dignità e importanza che merita la base militante del viterbese. Abbiamo bisogno di un interlocutore che ci faccia sentire la presenza, la sua guida, il suo sostegno, che da troppi mesi ci manca. Forse, nessuno avrebbe espresso tanto e osato scrivere e di fare certe richieste, un po' per mancanza di attributi e timore di censure politiche, un po' per mancanza di caratura politica. Invece noi, che abbiamo entrambe le qualità e la forza di parlare in faccia ed esprimerci in modo chiaro e trasparente, non ci sentiamo dei fidi servi sciocchi oppure degli yesman in cerca di incarichi vuoti, inefficaci, inefficienti e dalla dubbia utilità. Ci reputiamo persone di carattere, ancora pieni di entusiasmo e capaci di dare ancora molto senza nulla pretendere oltre alla debita considerazione e a far parte della politica attiva e informata della Lega. Pertanto, con la presente lettera aperta, chiediamo che qualche responsabile a livello nazionale possa contattarci al fine di ascoltare le nostre ragioni e le nostre temporanee disillusioni, affinché il nostro precorso lavoro non venga reso vano, soprattutto in questo periodo di incertezza nel quale l’unità di intenti e di obiettivi comuni potrebbe essere discriminante, al fine sostenere l’attività politica della Lega Nazionale e del nostro Leader Matteo Salvini. Fiduciosi di un vostro intervento e di un vostro contatto. Viva la Lega, viva Matteo Salvini.




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