ANNO 14 n° 111
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Venanzini, la Tuscia ha il suo stand-up comedian
Il comico debutta al Teatro dei Limoni di Foggia aprendo lo show di Montanini

di Antimo Verde

VITERBO - Stand-up comedy: un comico, un microfono e il pubblico. Stop. Ogni argomento è permesso così come il linguaggio, libero da qualunque forma di censura. Nessuna quarta parete e nessuna maschera, l'artista sale sul palco mette a nudo se stesso e i suoi tormenti attraverso il monologo satirico. La risata è solo il mezzo, e non il fine, per veicolare il messaggio a chi ascolta. 

La stand-up comedy, il genere comico di tradizione anglo-americana sbarcato negli ultimi anni anche Italia, ha finalmente un suo degno rappresentante nella Tuscia. Il montefiasconese Fulvio Venanzini, 36 anni, ha debuttato domenica scorsa al Teatro dei Limoni di Foggia con il suo monologo ''Lavoro e Orrore'', aprendo lo spettacolo sold-out ''Elogio di un perdente'' di Giorgio Montanini, il re della stand-up italiana, conosciuto dal grande pubblico per il programma Nemico Pubblico e per le sue apparizioni a Ballarò e a Le Iene. Un debutto breve ma intenso, apprezzato dal pubblico foggiano che ha risposto con risate e un caloroso applauso finale all'esibizione del comico falisco.

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Fulvio Venanzini, che sensazioni hai provato salendo sul palco?

''Anche se mi ero già esibito in qualche piccolo club, prima di salire ho avvertito un po' di tensione, credo sana, sparita immediatamente di fronte al pubblico''.

Come ti sei avvicinato alla stand-up comedy e perché l'hai scelta come forma di espressione artistica?

''Credo un po' come tutti, guardando gli spettacoli dei grandi comici soprattutto americani e inglesi. Avendo scritto materiale comico/satirico per anni e sentendo di avere qualcosa da dire, alla fine mi sono accorto che quella era la forma più adatta a me, offrendo la possibilità di essere diretti, personali e al contempo universali''.

La Tuscia è stata una fonte di ispirazione per il tuo monologo?

''Naturalmente sì, appunto perché è direttamente dalla nostra vita che viene l'ispirazione, e io sono nato qui''.

Come è nata la collaborazione con Giorgio Montanini?

''Lo seguo sin dagli esordi. Con lui scoprii che la cosiddetta stand-up comedy si poteva fare anche in Italia, mantenendo lo spirito e l'attitudine ma senza scimmiottare modelli anglosassoni. Avendo avuto l'occasione di conoscerlo gli ho proposto timidamente il mio materiale che lui ha apprezzato, consigliandomi e offrendomi addirittura di aprire un suo spettacolo, con mio estremo stupore''.

Prossimi appuntamenti?

''Nulla di definito ma di sicuro prossimamente tornerò a esibirmi nelle serate 'open mic' e affini dei vari locali di Roma per cercare di migliorare ed evolvere''.




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