ANNO 14 n° 110
Fotovoltaico, la Regione autorizza l'impianto di Pian di Vico
L'opposizione, guidata dai comitati territoriali, annuncia il ricorso al Tar

di Samuele Coco

TUSCANIA - Con la Determinazione G03571 del 29 marzo, la Regione Lazio ha approvato la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in località Pian di Vico, nei pressi di Tuscania. La struttura avrà una potenza di 150 MW e sarà connessa alla rete elettrica di trasmissione del Comune. Secondo quanto emerge dal progetto, l’impianto dovrà essere realizzato entro 5 anni della data di pubblicazione del provvedimento. Qualora l’opera non venisse completata entro tale periodo, la procedura di impatto ambientale dovrà essere reiterata.

Secondo quanto riportato dal gruppo Italia Nostra, quello di Pian di Vico sarebbe il primo passo per la creazione di un grande parco solare tra Tuscania e Montalto di Castro. Anche il sito pv magazine sostiene quanto affermato dal gruppo ambientale: sembra infatti che altri due progetti minori, sviluppati entrambi da Solar Italy riguarderanno proprio quei territori. Queste strutture, che andranno ad occupare una superficie di circa 1200 ettari, secondo Italia Nostra costituiscono un serio problema ambientale per la Tuscia. ''C'è uno sviluppo incontrollato di questi impianti grazie al regime di autorizzazione semplificato – dicono gli ambientalisti -. Tutto questo genera impatti importanti e diffusi su tutto il paesaggio, oltre ad aver creato forte diffidenza nelle comunità locali’’.

Visto il proliferare di notizie sulla vicenda, la società Dcs srl, che si occuperà di curare la realizzazione dell’impianto di Pian di Vico, ha dato la sua disponibilità a chiarire con cittadini e associazioni tutti i dubbi circa la sostenibilità del fotovoltaico. ''La tecnologia solare tra quelle rinnovabili, è senza dubbio la più sostenibile – ha scritto l’azienda in un comunicato stampa inviato a tutte le testate della Tuscia -. Ci vediamo costretti ad intervenire per contrastare il tentativo di taluni soggetti, associazioni, e sfortunatamente anche politici locali, di gettare discredito sul fotovoltaico utilizzando false informazioni, bugie e sotterfugi per alimentare l’odio dei cittadini’’.

Ma le parole della Dcs non hanno convinto nemmeno l’attivista Carlo Leoni, del comitato Salute e Ambiente, motivatissimo a bloccare la realizzazione dell’impianto facendo ricorso al Tar. ''Faremo ricorso al Tar – annuncia Leoni -. Ma non solo: vogliamo coordinare iniziative, organizzare azioni da intraprendere con gruppi di lavoro e di informazione al fine di far sapere a tutta la cittadinanza cosa sta succedendo nel nostro territorio. La scarsità di informazione costituisce la causa fondamentale del lento degrado e della perdita di tutti quei valori che appartengono al nostro passato, presente e che sono scritti nel nostro dna’’.

L’associazione per l’energia solare Italia Solare ha difeso lo sviluppo di questi grandi progetti su larga scala, sostenendo l’impossibilità di raggiungere obiettivi importanti servendosi solo di installazioni sui tetti di edifici commerciali, industriali o case. 'Non c'è dubbio sulla priorità delle installazioni su tetto, ma realisticamente, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica , non è possibile mettere da parte le installazioni fotovoltaiche sul terreno', ha concluso l'associazione.




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