ANNO 14 n° 115
Film su Santa Rosa, il regista multato: ''Il Comune di Viterbo č deceduto''

VITERBO – Multato per essere entrato nella zona pedonale fuori orario, il regista Luigi Avella non ci sta e risponde: ''E’ deceduto il Comune di Viterbo. Giuro solennemente che mai fino a quando sarò vivo sarà trasmesso il video su Santa Rosa sul territorio comunale''.

Uno sfogo quello del regista, impegnato da mesi nella Tuscia e nel capoluogo per le riprese del film dedicato alla vita della patrona di Viterbo, che ha fatto subito il giro del web facendo rimanere sconcertati tutti i viterbesi. Luigi Avella, pur non tirandosi indietro e dichiarando di pagare la sanzione come qualsiasi normale cittadino, spiega le ragioni della sua indignazione nei confronti di un provvedimento che proprio non si aspettava.

''Ogni volta che abbiamo chiesto un’autorizzazione al Comune, per occupazione del suolo pubblico, abbiamo atteso tempi lunghi – scrive il regista su Facebook -. Ancora dopo tre settimane, per esempio, non abbiamo avuto risposta sulla richiesta di effettuare le riprese video in una piazza di San Martino al Cimino, nonostante lettere protocollate e consegnate a mano per stringere i tempi. Ho provato disagio nell’elencare una lista di sette indirizzi ogni volta che si doveva chiedere il permesso per una ripresa video, mancava solo l’indirizzo del gatto che albergava in Comune. Ho sempre ritenuto di non infastidire il Comune per le riprese video, tant’è che ho sempre cercato di rivolgere il mio sguardo presso altre amministrazioni comunali più ‘distensive e meno burocratiche’''.

Le parole che il regista del film su Santa Rosa affida a Facebook sembrano prescindere dal problema “multa”. La sanzione anzi, appare quasi come la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di problemi. Luigi Avella racconta infatti le numerose difficoltà riscontrate nel suolo comunale per effettuare le riprese del film: tempi lunghissimi, burocrazia complicata e mancanza di interesse per il suo lavoro.

''Ho sempre avuto la percezione che il film fosse considerato, per alcuni soggetti, una scheggia negli occhi – continua il regista -. Per questi motivi sono venuti meno l’entusiasmo e la voglia di operare con serenità. Ora, evidentemente la possibilità di favorire una iniziativa nuova ad onore della Santa pone due domande: il Comune di Viterbo considera l’iniziativa del film su santa Rosa puerile e insignificante? Il Comune ha motivazioni politiche di cui non conosco le fattispecie? Forse nell’ultima domanda trovo la giustificazione antica, se corrisponde a verità, che il Comune nel 1457 non ha contribuito a versare la modica somma richiesta per la funzione liturgica per la canonizzazione di ‘Rosina’ nel processo Callistiano''.

''Per questi motivi considero il film una iniziativa solo religiosa e non pubblica da presentare in un Comune ostile, forse sarebbe andato diversamente se ci fosse stata un’altra amministrazione – conclude Luigi Avella -. Il Comune, la giunta comunale e il consiglio comunale pensavamo avessero avuto la delicatezza e la sensibilità di offrire più collaborazione, ma… solo all’Università della Tuscia si insegnano certi comportamenti, in altri posti vive Dio denaro''.

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