ANNO 14 n° 89
Fieno verso l'interrogatorio, ''Una confessione non equivale all'abbreviato''
La difesa del 44enne non esclude la strada della Corte d’Assise,
''Per un rito alternativo ci servono garanzie''

VITERBO – Ermanno Fieno verso l’interrogatorio. Nei prossimi giorni il 44enne accusato del duplice omicidio dei genitori potrebbe essere sentito per la prima volta dalla Procura viterbese. Accanto a lui, anche i suoi avvocati Samuele De Santis ed Enrico Valentini, che ieri sono tornati a trovarlo in carcere.

In quel carcere dove l’uomo è rinchiuso dalla vigilia di Natale con l’accusa di aver massacrato e poi occultato i cadaveri degli anziani coniugi Fieno, Gianfranco e Rosa.

''Una sua confessione – precisano i legali – non equivale comunque alla certezza della scelta del rito abbreviato. Non escludiamo in alcun modo la strada della Corte d’Assise''.

Per un rito alternativo che li farebbe andare incontro ad una condanna certa, ma ridimensionata dalle attenuanti generiche e ridotta di un terzo, vogliono delle garanzie. ''Quello che ci preme maggiormente è vedere riconosciuta l’incapacità di intendere e di volere di Fieno al momento del presunto delitto. Solo allora potremmo compiere una scelta precisa''.

Ancora tutto da scrivere, dunque, il destino giudiziario del 44enne su cui pende l’accusa di duplice omicidio, nonostante i tentativi della difesa di ridimensionare il capo di imputazione a omicidio semplice: un’istanza di Riesame depositata a Roma, salvo poi compiere un passo indietro a poche ore dall’udienza, fissata per lo scorso 19 gennaio.

''Se sulla morte violenta della 71enne Rosa sembra non esserci alcun dubbio, è ancora avvolta nel mistero la fine di Gianfranco: siamo in attesa dei risultati degli esami autoptici – sottolineano gli avvocati – solo allora la Procura formulerà con certezza e precisione l’accusa da cui siamo chiamati a difenderci''.

Il 44enne Fieno, trasferito nel carcere di Mammagialla lo scorso dicembre, è stato fermato dalla polizia di frontiera alla stazione di Ventimiglia: in tasca un biglietto per la Francia e poche centinaia di euro. Una fuga rocambolesca in treno, che per alcune ore aveva fatto perdere ogni traccia dell’uomo nel viterbese. Il ritrovamento dei due cadaveri all’interno dell’appartamento al civico 26 di via Santa Lucia, la notte del 13 dicembre: a lanciare l’allarme i due fratelli di Ermanno, Rita e Luciano, preoccupati per il lungo silenzio dei genitori.



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