ANNO 14 n° 114
''Fido non può entrare'', e lei scrive alla Brambilla
L'episodio è avvenuto ieri mattina in un noto supermercato viterbese

di Antimo Verde

VITERBO - Entra in un negozio in compagnia del suo cagnolino ma le intimano di uscire perché Fido non è un ospite gradito. Questo, nonostante la temperatura esterna sia rovente e non vi sia la minima traccia di ombra nel parcheggio per lasciare l'animale all'aperto. ''Vietato l'ingresso ai cani'' a eccezione di quelli guida per i non vedenti. Che ci sia il caldo africano o una tempesta di neve poco importa. Politiche aziendali. 

E' successo ieri mattina al supermercato Lidl di via Polidori. Protagonisti dell'episodio la signora Gabriela Marchionni e Filippo, il suo amico a 4 zampe. A raccontarlo la donna stessa, in una lettera indirizzata agli organi di stampa e a Michela Brambilla, ex ministro del Turismo e presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente.

''E’ proprio vero - scrive Gabriela Marchionni - che la tolleranza ed umanità sono cose d’altri tempi ed oggi sono diventati un lontano miraggio. Questa mattina (ieri ndr), verso le 12, mi trovavo di ritorno da alcune commissioni, nei pressi del supermercato Lidl di Viterbo sito in via Polidori, purtroppo avevo con me il mio piccolo gioiello, Filippo, un chiwawa di piccola taglia del peso di 2,930 kg. Ho avuto la malaugurata idea di fermarmi a fare degli acquisti presso il suddetto negozio del quale sono abitudinaria cliente, consapevole che non era accettato il piccolo animaletto, come peraltro evidenziato sulla porta d’ingresso''.

''Sono entrata nel parcheggio - spiega - e non trovando un posto all’ombra o una piccola oasi per animali, ho pensato, male, di portarlo con me, confidando nella umanità e tolleranza del personale presente, considerando il caldo torrido che in questi giorni sta persistendo su tutta l’Italia e Viterbo, una delle 12 città più calde. Ho preso un carrello e, appena entrata nel negozio, un cartone che ho riposto nella parte superiore per poterci appoggiare LUI''.

''Mentre con estrema frettolosità stavo riponendo gli acquisti nel carrello - continua -, mi si è avvicinata una signora qualificatasi come responsabile dell’esercizio commerciale, la quale mi ha invitato ad uscire facendomi presente che Filippo non era ben accetto e che se fossero arrivati degli ispettori avrebbe avuto noie per non aver fatto rispettare la strategia di mercato imposta dal gruppo Lidl''.

''La mia risposta è stata chiara e netta - prosegue -, ho finito gli acquisti e mi sono avviata alle casse, facendo presente che non avrei potuto lasciare Filippo in auto con il sole a picco ed il caldo torrido, tanto più che il parcheggio era sprovvisto di ombreggiatura. Sono consapevole che ognuno di noi apre la porta di casa a tutti quei soggetti graditi, che siano razza umana o animale: Filippo evidentemente non lo era ma speravo, viste le condizioni atmosferiche, in un minimo di umanità e tolleranza, cosa rara da trovare di questi tempi''.

''Pertanto - dice la signora Marchionni -, considerando che altri esercizi commerciali si sono attrezzati con carrelli provvisti di spazi per animali o piccole oasi dove poter far soggiornare per il tempo degli acquisti gli animali, invito tutti i possessori e amanti degli animali a non recarsi più presso questi esercizi che hanno comportamenti discriminatori e a scegliere strutture dove anche gli animali sono ben accetti.

Dimenticavo di evidenziare che la suddetta catena ha anche un assortimento di crocchette, biscotti, snack e quant'altro necessita per la vita di un animale, non vi sembra un controsenso? Forse no, perché le vendite di questi prodotti per animali fanno utili... Consiglierei ed inviterei il suddetto gruppo Lidl - conclude - a chiedere scusa a Filippo e a tutti gli animali e rimuovere prontamente quel divieto dalla porta d’ingresso''.

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