ANNO 14 n° 88
Fido non può entrare, ''Cartello non regolare, chiederò la rimozione''
Mauro Chiarle, presidente Enpa, sulla vicenda della signora Marchionni

VITERBO - ''Condivido in pieno la posizione della signora e invito tutti a boicottare i negozi della Lidl, fino al cambiamento delle posizione nei confronti dell'ingresso agli animali''.

Così Mauro Chiarle, presidente Enpa Viterbo, commenta su Facebook la ''disavventura'' capitata a Gabriela Marchionni e al suo chiwawa Filippo (clicca QUI per leggere la notizia).  La signora, venerdì scorso, si era recata al supermercato Lidl di via Polidori in compagnia del suo cagnolino ma - come ha raccontato in una lettera inviata agli organi di stampa e a Michela Brambilla - il comportamento del personale è stato ''discriminatorio'', a suo dire, per via della presenza del pelosetto nel carrello. Una presenza, nonostante il segnale di divieto all'ingresso del supermercato, dovuta al caldo torrido e alla mancanza di zone d'ombre o di spazi appositi per lasciare l'animale all'aperto.

Secondo il presidente dell'Ente Nazionale Protezione Animali viterbese però, quel cartello di divieto, come anche altri, non sarebbe regolare. 

''Legge quadro in materia di animali d’affezione e di prevenzione del randagismo che segue l’art.83, lettera d del Decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954 n.320, recante 'Regolamento di Polizia veterinaria' - scrive su Fb Chiarle - e che sostanzialmente dice che gli animali possono accedere a qualunque luogo pubblico o esercizio pubblico, salvo che non venga segnalato il divieto con apposito cartello''.

''I cartelli che sono posizionati tutt'oggi - spiega - non sono regolari, in quanto il divieto è sostanzialmente valido solo se il cartello è una disposizione del sindaco del Comune che il negoziante potrà richiedere e che deve portare una data, di inizio e fine del periodo di divieto, l'orario, l'area di divieto, ed essere posizionato in tutti gli ingressi ed ovviamente firmato da sindaco o chi per esso''.

''Essendo illegale altrimenti fare divieto - conclude - chiederò la rimozione del cartello, come feci tempo fa con le poste Italiane ed ottenni il risultato e con la Cotral che ha cambiato il regolamento''. Cosa ne penseranno alla Lidl?

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