ANNO 14 n° 89
''Ferrovia Roma-Viterbo a Cotral, forse nemmeno succede''
Pendolari disillusi: ''Atac ha fatto il suo tempo, ma è difficile immaginare che in un anno e mezzo si riesca a cambiare gestione''

VITERBO - (s.l.) - Ne hanno viste e subite talmente tante tra ritardi, guasti, promesse fatte e mai mantenute che non hanno molta voglia di esultare neanche ora che la Regione ha annunciato ufficialmente il passaggio di gestione della Ferrovia Roma Nord da Atac a Cotral . ''Siamo favorevoli, sia chiaro – spiega Fabrizio Bonanni, presidente e portavoce del comitato pendolari -. Più volte in passato abbiamo detto che non si poteva più andare avanti così, lo dimostrano le corse soppresse ogni giorno, i continui disservizi. Dopo 12 anni di monopolio Atac i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche se, va detto, di tanti problemi la responsabiltà va addebitata alla Regione, come per il mancato acquisto dei nuovi treni. Ma da qui a dire che il primo gennaio del 2021 vedremo circolare il primo treno sotto le insegne Cotral ce ne corre. Forse nemmeno succede’'.

Pendolari scettici, quindi. ''No - precisa sempre Bonanni – il termine giusto è disillusi. Oppure: malfidati. Non ci fidiamo a prescindere di Regione, Atac e Comune di Roma. Tante volte in passato hanno detto 'faremo', 'compreremo'. Parlano sempre al futuro, ma di presente non c’è nulla''. Anche perché nel frattempo la vita dei pendolari con il taglio delle corse e le nuove limitazioni imposte per il mancato adeguamento della linea ai nuovi standard di sicurezza, è diventata, se possibile, ancora peggio. ''E a settembre con la riapertura delle scuole sarà l’inferno'', prevede Bonanni.

Ma torniamo al Cotral. Al di là delle mancate promesse, perché tanto scetticismo? ''Semplicemente perché – risponde il portavoce dei pendolari - un anno e mezzo per completare un’operazione di questo genere è troppo poco. Se vogliono farlo devono partire subito. Invece si sono troppe questioni ancora aperte: l’avvio dei cantieri per il raddoppio, la stazione di piazzale Flaminio da mettere a norma e tante altre questioni che per come conosciamo i tempi della pubblica amministrazione difficilmente saranno risolte in tempo. Non si è capito inoltre se Cotral, che ad oggi sembrerebbe non essere in possesso della licenza di ferrovia, prenderà in gestione tutta la linea o solamente il tratto extraurbano. E poi c’è Atac: l’azienda oggi riceve quasi 90 milioni di euro all’anno per la gestione di tre ferrovie. Se ciò viene a mancare, credo che dovranno trovare un modo per compensare questa perdita. Difficilmente Atac può reggersi con l’attività su gomma''.

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