ANNO 14 n° 88
Ferento, area archeologica aperta anche per il ponte del primo maggio

VITERBO - L'area archeologica dell'antica città di Ferento (a 7 km di Viterbo-strada Teverina), dopo essere stata meta, nei giorni scorsi, da un notevole flusso di visitatori, sarà accessibile anche durante il “ponte” del 1° maggio. L'associazione culturale Archeotuscia di Viterbo in collaborazione con la Soprintendenza archeologica - Ministero per i Beni culturali, grazie al costante impegno dei soci volontari, dopo aver inaugurato quattro nuovi pannelli illustrativi apposti, con il supporto della Fondazione Carivit, accanto ai luoghi più significativi nell'area archeologica dell'antica città, terrà aperta l'area visitabile dei resti di Ferento durante il “ponte” del 1° maggio. Nel frattempo Archeotuscia ha già messo in moto la macchina organizzativa di un grande evento che si terrà il primo week end di giugno (sabato 1 e domenica 2). Sarà un sensazionale viaggio indietro nel tempo con “C'era una volta Ferento”, una rappresentazione storica che racconterà le vicende dell’antica città romana, con oltre cento figuranti in costume d' epoca, per ricreare l’atmosfera dell’antico splendore della città

I resti di Ferento sono la testimonianza di una lunga storia che la vide fiorire per diversi secoli.

Nel 1172, i viterbesi, dopo una serie di scontri, la espugnarono e distrussero. Oggi, dei trenta ettari sui quali si estendeva l’antica città, prima romana e poi medievale, è possibile visitare, una parziale, ma significativa area: il meraviglioso teatro romano, l'impianto termale, il decomano massimo e una grande “domus” appartenuta ad una delle più ricche famiglie del I secolo d.C.

Ferento ha dato i natali agli antenati dell’imperatore Marco Salvio Otone, marito delle più nota Poppea, uomo politico che ebbe il potere per pochi mesi nel 69 d.C., e a Flavia Domitilla maggiore, seconda moglie dell’imperatore Vespasiano, madre di Tito e Domiziano, anch'essi imperatori della famiglia Flavia.

Campagne di scavo eseguite all'inizio del XX secolo e negli anni successivi, hanno consentito di riportare alla luce straordinari reperti archeologici e impianti risalenti all'epoca romana tra cui il monumentale teatro, luogo di spettacoli estivi da oltre mezzo secolo.

 




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