ANNO 14 n° 116
Fa un'assicurazione sulla vita per paura
di essere ammazzata dal marito
L'uomo, alla sbarra per stalking e lesioni, era convinto che la donna lo tradisse: ''Mi picchiava e minacciava ogni giorno''

VITERBO – Picchiata, insultata e più e più volte umiliata dal marito perché accusata di tradirlo con un collega di lavoro.

''Per lui ero una poco di buono, alzava le mani per costringermi a confessare i miei tradimenti. Se non lo facevo, giù botte. Era convinto che non gli fossi fedele. Era arrivato a pedinarmi ovunque, ad andare da mia madre e minacciarla di morte, perché aveva una figlia prostituta. E quando beveva era anche peggio''.

Piange, in aula, mentre racconta gli ultimi due anni di vita, una giovanissima ragazza originaria dell’Ucraina, ma residente a Viterbo, che per mesi sarebbe stata vittima di stalking e violenze da parte del padre di suo figlio: ''Vivevo nella paura. Minacciava di sparare a me, ai miei famigliari. Non importava se fossimo scappati via, lui ci avrebbe trovati lo stesso, perché dovevo pagare la mia infedeltà con la pelle''.

È il maggio del 2017, quando, dopo mesi di soprusi, la giovane riesce a rompere il muro del silenzio e denunciare l’uomo ai carabinieri. ''Quella sera se ne è andato da casa, ma i problemi non sono finiti lì. Era ovunque. Più incattivito che mai. Non ricordo giorno in cui non mi abbia minacciato: voleva sfregiarmi con l’acido e, nel ricordarmelo costantemente, mi prendeva a pugni in testa''.

La ragazza, così come ha sottolineato anche da sua madre, chiamata in tribunale come testimone, sarebbe arrivata anche a sottoscrivere un’assicurazione sulla vita. ''Così se fosse riuscito davvero ad ammazzarmi, mio figlio sarebbe stato bene. Avrebbe avuto dei soldi per andare avanti''.

Si tornerà in aula il 22 febbraio per ascoltare alcuni colleghi della donna. Gli stessi che più volte avrebbero visto l’uomo appostarsi sotto il luogo di lavoro.




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