ANNO 14 n° 115
Enel, il Comune propone
un tavolo di concertazione
Contro le chiusure dei presidi territoriali, dei servizi operativi e l'accorpamento con Civitavecchia

di Annamaria Lupi

VITERBO – La chiusura dei presidi sul territorio viterbese e l'accorpamento con Civitavecchia, la chiusura del punto di via Saragat, la riduzione degli organici e dei servizi operativi. Si parla di Enel in aula a Palazzo dei Priori. Con un ordine del giorno a firma del consigliere leghista Scardozzi con cui, oltre a chiedere al gruppo energetico di investire sulle linee elettriche, di garantire presidi territoriali e di assumere un congruo numero di tecnici anche in provincia, propone l'istituzione di un tavolo di concertazione.

''Già nel 2013 si parlava di questa migrazione'' ricorda la consigliera Pd Luisa Ciambella che invita a tenere conto nelle azioni da intraprendere anche della situazione relativa alla centrale di Montalto di Castro ''pretendendo un contratto di territorio''. E non manca di lanciare strali in direzione della Capitale: ''Questa provincia è sempre stata saccheggiata da Roma di tutti i servizi''.

Tutti concordi, nessuna voce fuori dal coro. Però si ritiene opportuno emendare l'ordine del giorno con l'inserimento dei suggerimenti arrivati dalla minoranza.

Seduta sospesa per dare modo alla capigruppo di 'aggiustare' il documento da sottoporre all'approvazione dell'assise.

Nel nuovo ordine del giorno il consiglio esprime preoccupazione per la situazione che si andrà a determinare con le chiusure dei presidi e del punto Enel di Viterbo e invita la società a fornire servizi adeguati al territorio e a salvaguardare i livelli occupazionali in loco. Propone inoltre un tavolo di concertazione tra Regione, enti locali e il gruppo Enel. Inoltre impegna il sindaco Arena, in qualità di primo cittadino del capoluogo, affinché venga stilato anche il contratto di territorio.

L'assemblea approva all'unanimità.




Facebook Twitter Rss