ANNO 14 n° 79
''E' necessario un congresso''
Il Pd di Orte analizza il voto della recente tornata elettorale

Riceviamo e pubblichiamo dal Pd di Orte

ORTE - Si è svolta sabato 10 Marzo scorso l'assemblea pubblica organizzata dal Partito Democratico di Orte per analizzare il voto della recente tornata elettorale. Quattro ore di discussione ed oltre quattordici interventi hanno animato il pomeriggio nella sede democratica, di fronte ad una platea ben nutrita.

Il Segretario cittadino, Angelo Zeppa, ha inaugurato i lavori, ringraziando il deputato Alessandro Mazzoli per la presenza e per l'impegno profuso in una campagna elettorale molto difficile che lo vedeva candidato nel collegio uninominale per il Senato della Repubblica.

Angelo Zeppa ha così introdotto: ''Abbiamo subito una sconfitta elettorale evidente, la più dolorosa dalla nascita del PD, che ci ha confinato sotto il 20% su base nazionale, facendo registrare risultati molto negativi soprattutto al sud, dove in Regioni come la Campania e la Puglia, da noi amministrate, siamo addirittura sotto il 15%. Ad Orte la flessione dei consensi è stata meno evidente, il PD è abbondantemente sopra la media nazionale e provinciale''.

Zeppa ha insistito'''C'è bisogno di una seria autocritica, guai a banalizzare o sottovalutare le ragioni di questo crollo. Capire dove si è sbagliato è fondamentale per poter ripartire. Le divisioni interne, di cui Viterbo è un esempio eccellente, hanno dilaniato la nostra comunità rendendola meno credibile agli occhi dei cittadini. L'eccessiva arroganza di alcune posizioni politiche, unitamente ad una scarsa propensione all'ascolto di alcuni settori della nostra società, ci hanno condotto all'isolamento. La leadership di Matteo Renzi si è esaurita, nonostante l'importante stagione di riforme che egli ha guidato, forse la più significativa nella storia repubblicana. Giusto prendere atto della sconfitta e dimettersi. Lo stesso vale per il Segretario Provinciale del Pd di Viterbo, Andrea Egidi. È necessario un congresso, un congresso costituente, che possa riportare il Partito Democratico in sintonia con il paese, connotandolo con maggior forza come progetto progressista a fianco degli ultimi''.

È stata poi la volta degli iscritti e degli elettori che hanno manifestato in modo unanimame la volontà di rilanciare il progetto PD, chiedendo di abbandonare la storica abitudine della sinistra alla divisione e al conflitto interno. Molto diffuso tra i democratici il parere negativo sull'ipotesi di appoggio del Partito Democratico a Governi a trazione M5S e Lega.

Ha concluso i lavori Alessandro Mazzoli, deputato PD uscente: ''Possiamo reagire soltanto partendo dalle domande e dai bisogni fondamentali che tantissimi cittadini hanno espresso con il loro voto: lavoro, inclusione sociale, protezione, sicurezza. Non per inseguire gli altri ma per dare le nostre risposte. Nonostante l’Italia sia uscita dalla recessione, per milioni di italiani non ci sono le condizioni minime di una vita dignitosa, e la loro protesta si è rivolta contro di noi perché siamo apparsi sordi ai loro problemi''.

Mazzoli ha aggiunto: ''Quella globalizzazione che negli anni ‘90 prometteva più benessere e più opportunità oggi determina più disuguaglianze e meno opportunità, ed è da qui che nasce la richiesta di maggiore protezione e maggiore sicurezza. Su questo dobbiamo aggiornare la nostra elaborazione politica e culturale. Il voto attribuisce al PD il ruolo di opposizione. Spetta a chi ha vinto avanzare una proposta al Paese e ricercate il consenso necessario in Parlamento per formare un governo. Noi dobbiamo ricostruire il PD e, insieme, un nuovo campo democratico e progressista per far vivere i valori di uguaglianza e libertà sui quali siamo nati. Non dimentichiamoci che nello stesso giorno abbiamo perso le politiche ma abbiamo vinto le regionali''.

I Democratici hanno deciso di aggiornare la discussione alle prossime settimane, quando cioè alcuni dei passaggi chiave interni ed istituzionali saranno stati espletati.




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