ANNO 14 n° 107
Donald Trump: meno tasse e meno burocrazia, ora anche per i broker

Donald Trump può piacere o non piacere alla popolazione statunitense e anche a quella mondiale ma il suo programma elettorale, nonostante controverso, l’ha condotto dove voleva andando finanche contro il suo stesso partito.

Ricordiamo le promesse sui tagli fiscali fatti durante il periodo pre-elezioni e il Congresso sembra pronto ora a “consegnare” questa riforma. La Camera ha già approvato il grande disegno di legge sulle tasse e i leader del Senato sperano di poter presto approvare questa loro proposta di legge. Le due camere potrebbero accelerare il consueto processo negoziale in un unico atto legislativo, così il Congresso potrebbe finire per far fronte ai tagli radicali delle tasse entro la fine del 2017 o all'inizio del 2018.

Le riduzioni fiscali ammonterebbero a circa 1,5 trilioni di dollari in 10 anni, in media 150 miliardi di dollari all'anno. Circa il 75% dei risparmi sarebbe destinato alle imprese, grazie alla riduzione del tasso aziendale dal 35% al 20% e ad altre modifiche. Si prevedono grosse riduzioni delle tasse per i ricchi e per coloro che fanno parte della classe media.

La legge sul taglio delle imposte proposta dal Senato, la quale è leggermente più generosa di quella della Camera, ridurrebbe le tasse in media di 1.300 dollari per contribuente. Questa media maschera la volontà di alcune persone nel voler tagli fiscali molto più grandi, mentre una percentuale più piccola dovrebbe effettivamente affrontare un aumento delle tasse di circa il 9%, compresi coloro che hanno redditi modesti.

Questa politica di riduzione delle tasse non riguarda soltanto il cittadino americano. La deregolamentazione del settore finanziario è stato da sempre uno dei cavalli di battaglia di Trump fin dalla sua campagna elettorale. Le sue promesse le ricordano un po’ tutti gli americani in quei famosi 100 giorni successivi alla sua entrata in carica.

Facciamo un passo indietro. Obama mise in atto una manovra che mirava ad evitare che accadessero anomalie nelle banche scongiurandone il fallimento attraverso interventi pubblici. Trump la considera ancora oggi troppo eccessiva e quindi da cancellare attraverso la modifica delle norme fiscali e delle regolamentazioni finanziarie e il processo per la liquidazione di aziende a rischio.

Questa intenzione da parte dell’amministrazione Trump è anche rivolta al mondo del trading attraverso l’abbassamento delle tasse che gravano sui broker e il contenimento della burocrazia.

La concessione delle licenze ai broker forex come eToro eviterebbe che gli stessi si trasferiscano in Europa e in Asia per poter lavorare. Bisogna però costruire un firewall atto a bloccare a quelle aziende non regolamentate la possibilità di ricevere depositi. Ma non finisce qui: la creazione di scuole di formazione per broker, agenti di vendita, traders è una necessità per creare delle figure professionali.

E nel Vecchio Continente le cose come stanno? Esiste la CySEC (Cyprus Securities and Exchange Commission) diventata parte della direttiva europea MiFID, la quale dà alle società registrate a Cipro l'accesso ai mercati di tutti i paesi Europei.

In conclusione, in molti si chiedono se queste novità abbiano una valenza effettiva nel momento in cui verranno applicate. Purtroppo spesso abbiamo assistito a repentini cambiamenti di rotta soprattutto quando di mezzo ci sono ingenti capitali da movimentare. Speriamo che la deregolamentazione non rientri in questa cas




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